Un po’ di anni fa l’allora Ministro delle Finanze dell’ultimo Governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, parlò di «bamboccioni». E lo fece davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato riferendosi all’impulso necessario da dare ai giovani mammoni. «Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un’idea importante». Disse così Padoa Schioppa nel lontano 2007. Poi da lì qualcosa è cambiato, forse non tanto (o non solo) per il rumore e la pioggia di critiche che generò la sua dichiarazione. Di fatto tantissimi giovani sono usciti di casa. Spesso grazie al progetto Erasmus o a progetti di lavoro e bandi di concorso indetti dall’Unione Europea, sono andati all’estero. Hanno studiato e lavorato. Poi però la pandemia ha fatto il suo.
Effetto boomerang
Indice dei contenuti
A darci contezza è la novella lanciata da una nota agenzia di stampa italiana. Si parla di generazione boomerang, cioè di giovani che rientrano in Italia. Molti non lavorano più e sono sostenuti dalle famiglie d’origine che spesso, a loro volta, hanno perso il lavoro. Nel 2014 la cosiddetta generazione boomerang contava circa 500mila giovani. Oggi circa il 70% dei trentenni sarebbero costretti a casa, destinati a poltrire poggiandosi sulle coccole di mamma e papà. Tale fenomeno avrebbe avuto man forte con la pandemia, dal 2020. Alcuni sono rientrati e hanno proseguito a lavorare in modalità smart working. Molti altri sono tornati senza più un lavoro.
Il rischio di ritornare «bamboccioni», cresce il numero di ragazzi che lavorano all’estero e rientrano in Italia da inoccupati
L’Agenzia cita come fonte il Consiglio nazionale dei giovani in collaborazione con Eures (rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego). Secondo una delle ultime indagini risulterebbe che il 50% circa degli under 35 vivono con i propri genitori. E 4 giovani su 10 vivono con il proprio partner. Molti non avrebbero creato un proprio nucleo familiare e solo il 12% dei ragazzi con un’età superiore a 35 anni sarebbe proprietario della casa in cui vive. Molti non guadagnano e altri non raggiungono i 1.000 euro al mese, pur lavorando.
Aumenta così il rischio di ritornare «bamboccioni», cresce il numero di ragazzi che lavorano all’estero e rientrano in Italia da inoccupati. E molti sogni ritornano nel cassetto.