Il rischio di cancro e malattie cardiovascolari aumenterebbe in chi consuma queste bevande anche in minime quantità

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La lotta contro al cancro è, con ogni probabilità, la più importante crociata della medicina contemporanea. Non a caso, il 16 febbraio 2022 il Parlamento Europeo ha discusso l’argomento, in occasione dell’approvazione del Report Finale sul piano di lotta ai tumori.

Al centro della discussione ci sono state le nuove linee guida in materia di prevenzione oncologica. I parlamentari hanno parlato di sostegno alla ricerca, accessibilità alle cure e comportamenti da tenere per ridurre il rischio di cancro e malattie cardiovascolari. A questo proposito, un punto focale del dibattito è stato il consumo di alcolici. Gli esperti della Fondazione Veronesi sono intervenuti in merito, dicendo la loro sui danni reali che l’alcol può provocare alla nostra salute. Di seguito riportiamo quanto sostenuto dagli esperti.

Secondo gli esperti non esisterebbero alcolici buoni e alcolici cattivi

I ricercatori della Fondazione Veronesi hanno voluto dare il loro contributo nel dibattito acceso circa il nesso tra uso degli alcolici e rischio di cancro. Gli esperti utilizzano il pugno di ferro e affermano che non esistono alcolici buoni e alcolici cattivi. L’etanolo, contenuto nelle bevande alcoliche, sarebbe un comprovato agente cancerogeno, indipendentemente dal tasso alcolico e dalle quantità consumate. La Fondazione cita anche il Rapporto AIRTUM-AIOM del 2021, secondo cui ogni anno ci sarebbero 13.000 nuovi pazienti oncologici a causa dell’alcol.

Dunque, non esisterebbe alcuna distinzione possibile tra alcolici più e meno salutari. Il discorso è rivolto specialmente ai consumatori di vino, inestimabile patrimonio enogastronomico del Paese. Visto che eliminare del tutto il vino dalle nostre tavole sarebbe impensabile, gli esperti consigliano quantomeno di non superare i parametri di sicurezza dettati dall’OMS. Stando a tali parametri, non bisognerebbe sforare i 12 grammi giornalieri di etanolo per donne e over 65. Per gli uomini under 65 la soglia può salire fino a 24 grammi.

Il rischio di cancro e malattie cardiovascolari aumenterebbe in chi consuma queste bevande anche in minime quantità

Insomma, il messaggio che la Fondazione Veronesi ha voluto trasmettere è che il consumo di alcol, anche se minimo, è un rischio per la salute. Gli esperti rincarano la dose, asserendo che sarebbe fuorviante parlare di un consumo pericoloso contrapposto a un consumo responsabile. Per loro, propagandare l’idea di consumo a rischio zero sarebbe sempre un errore.

Citando di nuovo l’OMS e l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro, ricordano le ultime evidenze scientifiche in materia. Secondo le ricerche, infatti, il consumo di bevande alcoliche sarebbe correlato all’insorgenza di oltre 200 forme di cancro e svariate malattie cardiovascolari.

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