L’ultima seduta della scorsa settimana ha visto Edison R, Italmobiliare e Ariston Holding hanno chiuso sul fondo della classifica delle performance dei titoli con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro. Il ribasso delle 3 peggiori azioni al termine della seduta di venerdì deve preoccupare?
Quali sono stati i migliori e i peggiore della seduta del 6 gennaio 2023?
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Siamo andati a considerare il podio dei migliori e quello dei peggiori al termine della seduta del 6 gennaio. I migliori sono stati Saipem, Interpump e BPER Banca, i peggiori, invece, sono stati Edison R, Italmobiliare e Ariston Holding.
Questi ultimi tre titoli hanno una caratteristica comune, gli scambi giornalieri sono molto esigui e il controvalore scambiato di qualche centinaio di migliaia di euro. Per questo motivo il ribasso delle 3 peggiori azioni va preso con molta cautela visto che potrebbe bastare poco per far girare le quotazioni in un verso piuttosto che in un altro.
Lo scenario sul titolo Italmobiliare
La storia borsistica degli ultimi 20 anni di Italmobiliare è molto interessante. Dopo avere toccato un massimo nel 2006, le quotazioni hanno preso a scendere dando luogo a un ribasso che ha portato a una performance negativa di circa il 90%. Il minimo è stato toccato nel 2012 e da quel momento è iniziato un movimento rialzista che nel giro di 10 anni circa ha portato a una performance di circa il 700%. Dal 2022, poi, è iniziata una nuova fase ribassista che, però, potrebbe preludere a un nuovo rialzo. Da mesi le quotazioni sono come ferme. Dopo la discesa di settembre, infatti, tutti i mesi successivi sono stati inside rispetto a questa barra. Ecco, quindi, che solo la rottura dei suoi estremi (27,20 euro – 22,85 euro) potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
Lo scenario sul titolo Ariston Holding
Tendenza rialzista in corso per le azioni Ariston Holding che dopo una fase di incertezza durata tutto il mese di dicembre potrebbero finalmente avere svoltato al rialzo. Le medie, infatti, sono incrociate al rialzo e la loro distanza aumenta a ogni seduta che passa. Non ci sono, quindi, nubi all’orizzonte.
Solo una chiusura giornaliera inferiore a 9 euro (la base della precedente fase laterale) potrebbe indurre un’inversione ribassista.