Dopo oltre tre anni dal lancio, nell’aprile del 2019, mai come adesso il reddito di cittadinanza in Italia è a rischio. È aperta la partita sulla misura che si sta giocando prima in campagna elettorale, e poi alle prossime elezioni politiche.
Fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, infatti, il reddito di cittadinanza in questi tre anni è stato attaccato a più riprese a livello politico. In primis da parte dei partiti di centrodestra. Ed ora i nodi potrebbero arrivare al pettine. E questo specie se, dopo le elezioni politiche, in Italia ci sarà un nuovo Governo di centrodestra. Quello che dovrà succedere all’Esecutivo guidato dall’ex Presidente della BCE Mario Draghi che, attualmente, resterà in carica giusto per il disbrigo degli affari correnti.
Tra i detrattori del sussidio si parte da FdI di Giorgia Meloni, che è più che favorevole all’abolizione del reddito di cittadinanza. Un po’ più caute, ma di certo non distanti, sono pure le posizioni di Forza Italia, guidata dall’ex Premier Silvio Berlusconi, e della Lega guidata da Matteo Salvini.
Il reddito di cittadinanza è assistenza di Stato?
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La posizione comune del centrodestra sul sussidio è che questo non crei lavoro. E che, di conseguenza, si tratta di una mera misura assistenziale. Sostanzialmente uno spreco di denaro pubblico per FdI. Con il centrodestra che, in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche, di certo agirebbe subito sul reddito di cittadinanza.
A partire dalla destinazione di buona parte delle risorse stanziate a favore delle imprese. Inoltre, Forza Italia, tra l’altro, caldeggia pure la destinazione delle risorse del reddito di cittadinanza alle pensioni. Si vorrebbe aumentarle ad un minimo di 1.000 euro, così come ha promesso l’ex Premier Silvio Berlusconi in un recente intervento video.
Cosa vuole fare il centrosinistra sul sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle
Ed allora, è vero che il reddito di cittadinanza è assistenza di Stato? Al riguardo ci sono delle diverse correnti di pensiero se, invece, ci si sposta nel centrosinistra. Con l’M5S che di sicuro sarà pronto, come sempre, a difendere la misura a spada tratta. Con il PD che è aperto a modifiche, mentre il partito Italia Viva, guidato dall’ex Premier Matteo Renzi, al pari di FdI, è favorevole all’abolizione della misura.
Intanto il centrosinistra sta serrando le fila per provare a battere il centrodestra, che attualmente è avanti nei sondaggi. Con il Partito Democratico che, al riguardo, ha già trovato la quadra e quindi l’alleanza con Azione e con Più Europa.
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