Con le nuove elezioni politiche il reddito di cittadinanza cambierà, ma molto dipenderà dall’esito del voto. Infatti da un partito all’altro, da una coalizione all’altra, cambia il giudizio sul reddito di cittadinanza. E naturalmente cambia pure ciò che si propone. Una cosa che però appare chiara è che il reddito di cittadinanza verrà quasi certamente modificato. Ciò che cambia è che in base all’esito delle elezioni e al nuovo governo le variazioni sulla misura potrebbero essere nettamente diverse.
È naturale che molto dipenderà dall’esito delle elezioni di fine settembre. Infatti ci sono partiti e schieramenti che vedono nel reddito di cittadinanza una misura profondamente sbagliata è addirittura da abrogare. Lo dice per esempio la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che vuole spostare i soldi dal sussidio al capitolo lavoro. Ma cosa potrebbe cambiare davvero? Il reddito di cittadinanza 2023 è un autentico rebus.
Il reddito di cittadinanza 2023 come cambierà e cosa
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Giorgia Meloni ha puntato il reddito di cittadinanza come misura da cancellare per sfruttare i soldi spesi per il sussidio, indirizzandoli verso altri lidi, come per esempio il creare posti di lavoro. Il fatto che da sempre l’area di centrodestra sia contraria al sussidio non è certo una novità. Cancellare il reddito di cittadinanza però secondo il Movimento 5 Stelle e il suo leader Giuseppe Conte, creerebbe una bomba sociale non indifferente.
Le ipotesi sul reddito di cittadinanza e come cambiarlo
Il fatto che sia una misura da correggere è evidente anche perché una parte del suo funzionamento non è mai andata a regime. Naturalmente il riferimento è alle politiche attive sul lavoro. Pochi sono stati i beneficiari del sussidio che hanno trovato lavoro grazie alla misura. Una ipotesi sarebbe di trasformare il reddito di cittadinanza in un autentico ammortizzatore sociale adatto a far rientrare i beneficiari in corsi di formazione, tirocini e così via. Dal punto di vista è strettamente collegato al sussidio però, c’è chi vorrebbe rivisitarlo dal punto di vista degli importi.
Da tempo si dice che c’è un evidente anomalia perché penalizza le famiglie numerose rispetto ai singoli. Aumentare gli importi per le famiglie più numerose quindi potrebbe essere una delle novità 2023. Lo prevede per esempio il programma del PD. Addirittura è stato partorito un comitato sul reddito di cittadinanza presieduto dalla nota sociologa Chiara Saraceno. Tra le proposte del comitato quella di rendere più facile l’accesso allo strumento per gli stranieri ed eliminare uno dei vincoli che più è criticato della misura, cioè il limite di prelievo. In pratica il sussidio erogato dovrebbe essere liberato dai vincoli che impongono il suo utilizzo solo per determinate spese e soprattutto con un blocco al prelievo di denaro liquido dagli sportelli ATM.
Contrasto ai furbetti
Un capitolo a parte quando si parla di reddito di cittadinanza è quello relativo ai cosiddetti furbetti. Le tante, troppe frodi che hanno portato il sussidio a beneficio di molti che non avevano diritto, è senza dubbio un altro delle problematiche da risolvere. Un aumento dei controlli antifrode è un punto saliente di diverse proposte. Il blocco con sospensione delle ricariche per chi rifiuta anche una sola proposta di lavoro è un’altra delle soluzioni al vaglio.
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