Il prezzo della benzina senza accise sarebbe questo ma ecco perché esistono, le paghiamo e non vengono tolte

benzina

Recentemente il prezzo della benzina e del gasolio è salito a livelli mai visti. La colpa, spesso si sente dire, è della guerra in Ucraina, che avrebbe fatto aumentare i costi delle materie prime ovunque nel mondo. In realtà le ragioni sono più complesse: la Redazione di ProiezionidiBorsa le ha spiegate più nel dettaglio.

In Italia, in particolare, il prezzo del carburante, senza considerare questi aumenti, è già molto alto di per sé a causa delle famigerate accise. Tutti sanno che si tratta di imposte statali, caricate su tutti i prodotti derivati del petrolio. Quindi non solo benzina, ma anche gasolio, oli lubrificanti e perfino GPL.
Al momento sulla benzina gli italiani pagano il 48% del prezzo totale, mentre sul gasolio ‘solo’ il 43,5%.
A marzo, prima degli interventi effettuati dal governo per ridurre il ‘peso’ di queste imposte, la percentuale sulla benzina arrivava al 55%. Questo vuol dire che, con la benzina a 2 euro, 80 centesimi se ne vanno in tasse.

I sovrapprezzi

Da dove arrivano questi sovrapprezzi? I Governi italiani hanno da sempre regolato lo strumento delle accise, fin dagli anni Trenta, per rimpolpare le casse dello stato quando servono soldi rapidamente, a seguito di particolari urgenze. All’inizio, era uno strumento per finanziare i miglioramenti alla rete stradale, almeno è stato così fino agli anni Sessanta.
Un piccolissimo contributo, aggiunto su un bene di consumo che tutti acquistano, e che in tal modo non grava eccessivamente sulle tasche di nessuno. Un principio di base molto efficace che ha però portato, anno dopo anno, ad aggiungere sempre più accise e ad aumentare i prezzi dei carburanti in maniera quasi impercettibile.

Al momento, gli italiani stanno ancora pagando per il finanziamento della guerra d’Etiopia, un evento storico accaduto nel 1935, quasi 90 fa. L’accisa più recente ammonta a 0,02 euro e lo Stato la ha imposta per finanziare le ricostruzioni del terremoto in Emilia, nel 2012.

Il prezzo della benzina senza accise sarebbe questo ma ecco perché esistono, le paghiamo e non vengono tolte

Per tutti, a questo punto, la domanda è semplice: perché lo Stato non decide semplicemente di rimuovere queste imposte? La maggioranza degli interventi che hanno richiesto un finanziamento, in fondo, sono stati ben ripagati. Ebbene, non è così semplice. Basti pensare che nel 2018 l’allora segretario della Lega Matteo Salvini fece di questo tema una sua bandiera. Ma quando arrivò al Governo, non riuscì ad attuare la misura.

La verità è che le accise hanno un ruolo fondamentale per le casse dello Stato. Lo si comprende bene visionando la pagina web apposita del Ministero della Transizione Ecologica, che spiega il prezzo dei carburanti in maniera chiara ed è aggiornata ogni settimana.
Il problema principale è che dal 1995 non esistono più le accise per i singoli interventi, bensì un’unica imposta ordinaria e strutturale. Sostanzialmente, non si può più abolire una singola accisa visto che non esistono più e non si può neanche eliminare l’intera imposta perché sarebbe un danno troppo grande per l’erario.

Le accise restano dunque una delle tasse più esose, assieme all’IVA, che gli italiani devono pagare.

Approfondimento

Con i prezzi della benzina alle stelle, sbagliano gli automobilisti che non provano a risparmiare anche con questo metodo

Consigliati per te