Controllare le quotazioni del petrolio è diventata quasi un’abitudine per tutti i possessori di auto come quella di controllare la scadenza del collaudo, piuttosto che del bollo e della scadenza della patente. Oltre alle app per fare questi controlli, quindi, si consultano sempre più spesso anche le quotazioni dell’oro nero.
Gli ultimi mesi, infatti, hanno visto un indebolimento delle quotazioni dopo che i primi sei mesi del 2022 erano stati tutti al rialzo portando le quotazioni fino in area 120 dollari. La diminuzione del prezzo del petrolio degli ultimi mesi, però, è stata in qualche modo minata dalla decisione dell’OPEC di ridurre la produzione giornaliera del 2% rispetto alla produzione globale. La cosa sorprendente è che una variazione così piccola possa avere un impatto così grande.
Questo effetto di amplificazione si chiama speculazione ed è quello che rende molto nervosi e preoccupati i cittadini comuni.
Il petrolio rimane aggrappato ai supporti di breve
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Il petrolio ha chiuso la seduta del 21 ottobre a quota 85,05 dollari, in rialzo dello 0,64% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dellov0,37% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Settimana che inizia all’insegna dell’incertezza e che, dopo un paio di giorni di effervescenza, conclude allo stesso modo. Questo andamento è chiaramente visibile dal grafico giornaliero dove bisogna notare una cos molto importante. Nonostante gli alti e bassi il petrolio rimane aggrappato ai supporti di breve in area 84,5 dollari. (I obiettivo di prezzo). La proiezione rialzista, quindi, rimane ancora valida. D’altra parte, però, anche la proiezione ribassista rimane valida fino a quando le quotazioni rimangono sotto area 87,60 dollari. A questo punto solo una chiusura giornaliera esterna a uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni e spingerle verso gli obiettivi indicati in figura.
La proiezione di medio/lungo periodo rimane ribassista (linea continua), ma potrebbe accelerare nel caso di una chiusura settimanale inferiore a 80,61 dollari. In questo caso l’obiettivo più probabile potrebbe essere area 71,55 dollari (II obiettivo di prezzo). La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 47,84 dollari.
I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza nel caso di una chiusura settimanale superiore a 89,12 dollari. In questo caso diventerebbe molto probabile lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata.
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