Grazie al taglio nella produzione del petrolio deciso dall’OPEC+, 2 milioni di barili al giorno, lo scenario delineato settimana scorsa (Settimana prossima potrebbe vedere il petrolio ripartire al rialzo) ha preso forma. Una conseguenza non da poco dell’aumento del prezzo del petrolio, sarà l’aumento dell’inflazione con il, molto probabile, conseguente aumento dei tassi di interesse.
Siamo, quindi, in presenza di un circolo vizioso che potrebbe abbattere i mercati finanziari, far salire i tassi e indurre in recessione l’economia mondiale. In quest’ultimo caso il prezzo del petrolio potrebbe ricominciare a scendere.
Come si vede, quindi, si tratta di uno scenario molto complesso che va seguito giornalmente. Al momento, secondo l’analisi grafica, il petrolio potrebbe presto rivedere quota 100 dollari.
Ciò non deve stupire. La settimana appena conclusasi, infatti, ha mostrato delle caratteristiche che non si vedevano da mesi.
Un rialzo settimanale così importante, superiore al 16%, non si vedeva da fine febbraio 2022 allo scoppio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Addirittura cinque sedute consecutive al rialzo non si vedevano dal dicembre 2021.
Secondo l’analisi grafica il petrolio potrebbe presto rivedere quota 100 dollari
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Il petrolio ha chiuso la seduta del 7 ottobre a quota 92,64 dollari, in rialzo del 4,74% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo del 16,54% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Come era ovvio attendersi la proiezione in corso è rialzista e ha quasi raggiunto il suo II obiettivo di prezzo in area 94,23 dollari. Una chiusura giornaliera superiore a questo livello potrebbe aprire le porte a una continuazione al rialzo verso la massima estensione rialzista in area 103,22 dollari.
Potrebbe essere probabile anche un ritracciamento fino in area 85,24 dollari. Tuttavia, solo una chiusura giornaliera inferiore a questo livello potrebbe determinare un’inversione ribassista.
Visto il lungo ribasso degli ultimi mesi la tendenza settimanale non è ancora del tutto al rialzo. Solo una chiusura settimanale superiore a 95,26 dollari potrebbe mettere da parte i ribassisti e spingere le quotazioni verso area 110 dollari, prima, e 143 dollari, poi.
In caso contrario il ribasso potrebbe continuare fino in area 70 dollari.