Continua la fase di debolezza del petrolio che, dopo i massimo di metà giugno, da un mese vive una fase laterale ribassista. In particolare nel corso della settimana appena conclusasi il petrolio fallisce la prova di forza e presto potrebbe accelerare al ribasso. Continua, quindi, il ribasso preannunciato già a metà giugno nei precedenti report.
Varie sono le cause che hanno accentuato la debolezza del petrolio. Da un lato i deboli dati macro economici potrebbero anticipare una riduzione della domanda. Dall’altro l’Unione Europea ha dichiarato che consentirà alle compagnie statali russe di spedire petrolio in paesi terzi, in base a un adeguamento delle sanzioni concordato dagli Stati membri questa settimana.
Le prossime settimane, quindi, potrebbero essere decisive per capire il futuro di medio/lungo termine.
Il petrolio fallisce la prova di forza e presto potrebbe accelerare al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
Indice dei contenuti
Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 22 luglio a quota 94,70 dollari, in ribasso dell’1,71% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dello 0,36% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Dopo che le prime due sedute della settimana avevano illuso i rialzisti, da mercoledì in poi la discesa delle quotazioni è stata molto accentuata tanto che adesso la proiezione in corso è ribassista con obiettivo più probabile in area 86,31 dollari. La mancata tenuta di questo livello, poi, potrebbe spingere il petrolio verso l’obiettivo successivo in area 71,63 dollari. La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 56,95 dollari.
Qualora, invece, dovessimo assistere a una chiusura giornaliera superiore a 95,38 dollari, le quotazioni potrebbero ritornare in area 110 dollari.
Time frame settimanale
La chiusura settimanale del 22 luglio potrebbe avere un impatto molto forte sul futuro di medio/lungo termine del petrolio. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni hanno cercato di recuperare area 95,26 dollari. Il fallimento di questo tentativo potrebbe ulteriormente rafforzare i ribassisti che adesso potrebbero forzare portando le quotazioni del petrolio verso il II obiettivo di prezzo in area 71,55 dollari. La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 500 dollari.
Lettura consigliata
A Wall Street i mercati azionari si indeboliscono in chiusura di settimana