Per la secondo settimana consecutiva le quotazioni dell’oro nero si muovono all’interno dell’ampia barra settimanale ribassista registrata a inizio ottobre seppure con chiusure settimanali superiori all’apertura. Possiamo, quindi, dire che il petrolio cerca di scattare al rialzo, ma senza troppa convinzione. A questo punto il movimento di settimana prossima potrebbe essere decisivo.
Le notizie che hanno mosso il prezzo del petrolio nel corso della settimana
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A portare su le quotazioni del petrolio sono state le notizie su una riduzione delle scorte statunitensi superiore al previsto e sulle preoccupazioni per le forniture globali dopo che l’Iran ha chiesto un embargo sul petrolio a Israele per il conflitto a Gaza.
I prezzi del petrolio, invece, sono scesi venerdì dopo che il gruppo islamista Hamas ha liberato due ostaggi statunitensi da Gaza, facendo sperare che la crisi israelo-palestinese possa attenuarsi senza coinvolgere il resto della regione mediorientale e interrompere le forniture di petrolio.
La situazione, però, rimane molto tesa e incerta, per cui potrebbero alternarsi sedute al rialzo e al ribasso generando falsi segnali.
Il petrolio cerca di scattare al rialzo, ma senza troppa convinzione: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio ha chiuso la seduta del 20 ottobre a quota 88,08 $, in ribasso dello 0,33% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dell’1,63% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Le quotazioni del petrolio a livello giornaliero sono scattate al rialzo rompendo la prima resistenza lungo il percorso rialzista mostrato in figura. Tuttavia, non sono riuscite a confermare questa tendenza con una chiusura superiore a 92,04 €. In questo caso il rialzo potrebbe continuare con maggiori probabilità di successo.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 87,62 €.
Time frame settimanale
Dopo il ribasso settimanale di inizio ottobre così importante come non si vedeva da marzo 2023, la settimana appena conclusasi è stata la secondo consecutiva di inside. Rimane, quindi, una situazione di incertezza che verrebbe spazzata via al rialzo solo con chiusure settimanali superiori a 93,10 $. Al ribasso, invece, solo una chiusura settimanale inferiore a 81,25 $ potrebbe favorire un’accelerazione ribassista secondo lo scenario mostrato in figura dalla linea tratteggiata.
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