Non sarà a numero chiuso, non ufficialmente. Però nelle prossime settimane per andare nella città romantica occorre eseguire un po’ di prenotazioni con debito anticipo. Tutti possono prenotare, quindi tutti possono accedere. A meno che il rocambolesco meccanismo non scoraggi lo spirito avventuriero. Si tratta di una policy decisa per tenere a bada il flusso turistico incontrollato che si catapulta in laguna nei giorni e nei periodi in cui la città è eccezionalmente attrattiva. Come il Carnevale, ad esempio. Ma già sabato 16 luglio, con la festa del Redentore, Venezia diventa calamita di curiosi. Soprattutto per il visitatore mordi e fuggi.
Accesso sotto condizione
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Nella sostanza, il Comune di Venezia indirizza l’utenza verso il pernottamento. In modo indiretto, ovviamente. Viene fuori così il pendolare indigesto col ticket in tasca che farebbe traboccare la laguna nei giorni clou di manifestazioni ed eventi. C’è spazio per tutti, ma occorre prenotare. Ci sarà un apposito portale e un codice QR personale che poi occorrerà esibire. Con tanto di preavviso, si avrà diritto ad un pacchetto di sconti. Di contro, chi invece arriva da fuori Regione e non pernotta, paga una tassa. Un ticket il cui importo dipende da quanto tempo prima si riesce a prenotare.
Il pendolare indigesto col ticket in tasca per entrare a Venezia e chi pernotta risparmia, nasce la «città prenotabile»
Il sindaco precisa che non ci sarà il numero chiuso. Però, di fatto, con la strategia del ticket si tende a scoraggiare il mordi e fuggi nei giorni di massima. Non un numero chiuso dichiarato ma un invito indiretto a starsene a casa nei giorni caldi. A meno che non si decida di pernottare e avvisare molto tempo prima. Almeno un mese. E nel 2023 con molta probabilità ci saranno i varchi d’accesso, modello stadio.
Si tratta di una idea pilota che il sindaco Luigi Brugnaro chiamerà «città prenotabile». Una decisione forte per far fronte a quella che in alcuni periodi dell’anno diventa una vera e propria invasione di massa, difficile da gestire. E che manderebbe in tilt il sistema turistico locale. Sarà interessante valutarne gli effetti. Mai sia che dal troppo si arrivi ad un numero di turisti così esiguo da far rimpiangere i tempi che furono. Così, il pendolare indigesto col ticket in tasca trova soluzione nel nuovo sistema di prenotazione.
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