Nel «silenzio» del PD, le Agorà democratiche stanno tracciando un solco sotterraneo pronto a far piombare all’interno giovani e adulti animati da forte passione civile. Per «silenzio» intendiamo la mancanza di liti interne che, almeno pubblicamente non ci risultano. Per cui se è semplicissimo aggiornare l’agenda del centro destra. Lo scontro Meloni-Salvini con cadenza quasi quotidiana dà adito di un continui match (gare), mentre Antonio Tajani con grande dedizione e calma rimbalza da una trasmissione televisiva all’altra, passando per radio e giornali cercando di rilanciare un centro destra «rinnovato». E il rischio per gli operatori dell’informazione è che si parli sempre del centro destra a discapito di un’informazione bilanciata tra le coalizioni in campo. Ma purtroppo (?) il PD è in uno stato di pace. Di coesione interna e quindi di laboriosità. Da quel che appare, non possiamo che desumere queste considerazioni.
Lavori in corso
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A ben scovare il partito che da un anno circa ha come segretario Enrico Letta, sta lavorando alle prossime politiche. Secondo una modalità che sa di Movimento 5 Stelle, o meglio in linea con quella scuola d’interazione che ha tentato di lanciare una sorta di “neorealismo politico” targato Beppe Grillo. Ma al di là di queste interpretazioni, indubbiamente opinabili, vediamo i fatti, il PD spinge con le Agorà democratiche.
Le Agorà democratiche
Di cosa si tratta. Enrico Letta nell’introduzione della piattaforma appositamente dedicata afferma: «L’intelligenza collettiva è condivisione e scambio. È su questo principio che vorrei che il partito tornasse dentro la società, spalancando le porte a chi per anni ha praticato l’impegno civico, l’associazionismo, il volontariato senza tuttavia mai trovare casa nella politica organizzata. La sfida delle Agorà democratiche è soprattutto questa: spalancare quella porta chiusa, far entrare popolo e ossigeno, passare dal controllo all’ascolto e al dialogo». Fin qui il messaggio del segretario.
Il PD spinge con le Agorà democratiche alla ricerca di un neorealismo politico nel centrosinistra
«Indipendentemente dall’appartenenza al PD o ad altri soggetti politici», le Agorà sono aperte a quanti si riconoscono in un apposito documento che è la Carta dei Valori. Insomma, a dire che l’appetito vien mangiando e già questa è un’esca che può intrigare i giovanissimi. Che poi sono elettori. La piattaforma è di tipo partecipativo e invita gli interessati a presentare proposte e idee che poi faranno parte di una discussione collettiva. Il fine è la «costruzione dell’agenda del Partito democratico e del centrosinistra sulla base di un patto partecipativo».
Parole ed espressioni che ci ricordano gli albori del Movimento 5 Stelle, adesso in avaria non per il metodo di forte coinvolgimento popolare ma per altri motivi, immemori forse del punto da cui erano partiti. Ma questa è un’altra storia. Adesso il PD è alla ricerca di un neorealismo politico nel centrosinistra e ieri alle 18 c’è stato un appuntamento virtuale promosso dalle pagine social. Tra gli altri presenti (annunciati) Marianna Madia, Andrea Giorgis, Chiara Gribaudo, Riccardo Magi.