Con l’arrivo della pensione, il nostro stipendio diminuisce bruscamente. Per questo motivo, non per tutti è facile mantenere lo stesso stile di vita. Ne consegue che in tanti optano per una vita più semplice o si trasferiscono in Paesi in cui la vita costa meno che in Italia. Questo, però, comporta tutta una serie di sacrifici difficili da fare a qualsiasi età, ma soprattutto passati i 70 anni. Ci si deve adattare a una cultura e una lingua diversa, spesso lontani dagli affetti. Forse, però, non è necessario andare così lontano e si può trovare la giusta via di mezzo tra una vita dignitosa e lo stravolgimento del proprio mondo.
Quali sono i fattori da tenere in considerazione per trasferirsi dopo la pensione
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Quando si valuta se e dove spostarsi dalla propria casa, Regione o Paese gli aspetti da considerare sono diversi. Innanzitutto, bisogna analizzare il costo dell’affitto, seguito da utenze, alimenti e trasporti. In questa fase della nostra vita dobbiamo anche porre particolare attenzione al costo e alla qualità delle strutture sanitarie in zona. Ad esempio, sebbene il Messico sia molto economico per le nostre tasche, molte zone non hanno una copertura sanitaria adeguata.
Infine, bisogna considerare anche il nostro benessere a livello emotivo e psicologico. Infatti, per molti potrebbe essere una sofferenza troppo grande quella di allontanarsi del tutto da amici e famiglia. La soluzione quindi è scegliere un luogo con delle persone per noi importanti o a non troppa distanza da loro. Ecco perché adesso vedremo quali Regioni italiane sono le più adatte per una vita da pensionato.
Il paradiso italiano dopo la pensione si trova in queste Regioni dove il costo della vita è più basso e il cibo è una delizia
Nel corso del tempo, diverse Regioni d’Italia sono salite in classifica come le più adatte per i pensionati. In generale, comunque, le Regioni del Nord Italia risultano le più costose e quindi meno alla portata del pensionato medio.
Per quanto riguarda gli affitti, online troviamo una media dei prezzi al metro quadro per gli appartamenti. Nel dicembre 2021, il prezzo di un immobile in vendita nel Nord Italia era di 2.895 al metro quadro, mentre in Calabria, il più basso, solo 920 euro al metro quadro. Invece, quando si tratta di affitto, la Lombardia è sicuramente la più costosa, dato il prezzo medio di 14,57 euro al metro quadro. Il più basso è di nuovo in Calabria, dove in media è di 5,12 euro al mese per metro quadro. Da questo punto di vista, se la cavano bene anche Umbria, Sicilia e Molise.
Non solo, ma, secondo l’indagine più recente del Codacons riguardo al costo della vita, Milano sarebbe anche la città più costosa per la spesa alimentare. Napoli invece è decisamente più economica, con ben il 47% in meno rispetto al capoluogo lombardo. Per le spese mediche spesso si paga meno a Palermo e in generale nel Sud del Paese. In media infatti risulta che il meridione risulti mediamente più economico rispetto al Nord. Qui non si sentirà certo la mancanza della buona cucina e lingua e cultura non sono poi così distanti. Sarebbe quindi questo il paradiso italiano dopo la pensione.
Occhi all’aumento dei prezzi al consumo!
Dobbiamo tenere conto anche dell’inflazione, particolarmente pungente in questo periodo. Infatti, l’Istat rivela che i prezzi al consumo sono aumentati del 4,5% nelle isole e del 4,01% al Sud. Considerato che i costi al Nord e al Centro sono aumentati tra gli 0,5 e i 4 punti percentuali, notiamo che il distacco del costo della vita tra Nord e Sud diminuisce. Si distinguono però Campobasso, Napoli e Perugia in quanto a capoluoghi di Regione. Invece, tra le Regioni al Sud con l’aumento di prezzi più basso ci sono il Molise, la Campania e la Basilicata.
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