Il Nord batte il Sud, si chiama Khaby Lame il Tiktoker che batte il calabrese Saverio Riccelli e le sue caprette

khaby lame

L’ovvio che stupisce. C’è chi nella vita lavora e studia duramente fin dalla tenera età per inseguire sogni e obiettivi nello studio e nello sport. E chi, con un clic, fa il bottino. In realtà ce ne vogliono diversi e si raggiungono quando hai quella capacità tattica e intuitiva di intercettare ciò che fa gola tra il pubblico della rete. E spesso è la banalità, l’ovvio, il semplice che vince sulla straordinarietà e quel fare artificioso e rocambolesco. E nel Belpaese, il Nord batte il Sud, si chiama Khaby il Tiktoker che fa girare la testa per i numeri che è capace di raggiungere.

Il sorpasso

Per rimanere in casa nostra, solo qualche settimana fa, è il ventottenne Saverio Riccelli di Catanzaro, con le sue caprette, a conquistare la rete. In particolare, con la capra «Manuè» che diventa simbolo della veracità dell’Aspromonte, al punto da attirare anche le telecamere de Le Iene. E a suon di clic e visualizzazioni record, Riccelli ne fa un guadagno che reinveste nel miglioramento dello status quo del suo gregge. Infatti acquista e concede alle sue caprette una dimora migliore di quella preesistente. Non si monta la testa né pensa di approfittare e comprare un attico a Milano.

Il nuovo idolo

Però, nel giro di poco, cambiano le carte in tavola. E in Italia non possiamo che dire che il Nord batte il Sud, si chiama Khaby il fenomeno del momento e ad avere la meglio. Perché la rete è insidiosa. Velocissima nel successo e ancora di più nel sorpasso. Così, è il senegalese trapiantato a Torino, Khaby Lame, ad essere il fenomeno dell’ultim’ora. Figlio di immigrati senegalesi, da circa 20 anni vive a Chivasso con la sua numerosa famiglia.

Il Nord batte il Sud, si chiama Khaby Lame il Tiktoker che batte il calabrese Saverio Riccelli e le sue caprette

Nella sola giornata di ieri raggiunge punte di 142 milioni e 600mila followers su TikTok. Il suo esordio in rete risale ad un anno fa quando, complice il maggior tempo in casa per la pandemia, il giovanissimo inizia a pensare e girare video. Il focus delle sue registrazioni è l’ovvietà, che mette a bada la complessità con cui a volte eseguiamo (male!) le mansioni più semplici. Ad esempio, Khaby mostra come si sbuccia una banana in modo corretto rispetto a chi sbuccia il frutto in un modo talmente macchinoso da lasciare pochissima polpa da poter mangiare. Lo stesso dicasi per indossare una scarpa con il calzascarpe, l’oggetto più antico ed economico in luogo di artificiosi metodi. E così via. Le visualizzazioni impazzano e Khaby dal nulla diventa un idolo. Almeno finché dura.

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