La guerra in Ucraina continua ad essere un tassello di primaria importanza alla luce degli ultimi sviluppi della crisi tra Russia e Lituania. Infatti è di queste ore la dichiarazione del ministero degli Esteri di Mosca secondo cui “La risposta alla Lituania su Kaliningrad non sarà solo diplomatica”. Il riferimento è al divieto imposto da Vilnius al transito delle merci nella zona di Kaliningrad, exclave russa che si affaccia sul Mar Baltico e che per raggiungere la quale è necessario attraversare praticamente tutta la nazione lituana. Ma purtroppo il Mondo e l’Italia sono all’inizio di un periodo denso di incognite sull’immediato futuro come i mercati hanno già evidenziato. E la guerra è solo un problema sull’immensa scacchiera globale.
Da un lato, infatti, dovranno affrontare nemici pericolosi come l’inflazione e la crisi energetica, dall’altro già alle nostre latitudini, si parla apertamente di siccità e di razionamento della risorsa idrica. Partendo dal primo, la crisi energetica, non si può fare a meno di sottolineare le parole del direttore esecutivo Faith Birol che in un’intervista al Financial Times non nasconde lo scenario, ormai concreto e non più teorico, di uno stop delle forniture da parte della Russia. Probabilmente progressivo, man mano che ci si avvicina all’inverno.
Il Mondo e l’Italia sono all’inizio di un periodo estremamente difficile diviso tra guerra, crisi energetica e siccità
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C’è poi, come detto, un problema di importanza vitale che da noi si è presentato per giunta all’inizio dell’estate: la siccità. Un’estate che si preannuncia di per sé estremamente calda, se non addirittura torrida. Infatti i picchi di temperature già registrate sono stati particolarmente alti. Soprattutto considerando che si sono manifestati non più tardi della metà del mese di giugno. E come se ciò non bastasse le previsioni per le prossime due settimane già stanno parlando di nuove ondate di calore e di temperature che, in alcune zone, potrebbero toccare i 44 gradi. Il tutto mentre non è ancora entrato in scena il mese di luglio. La siccità rischia di distruggere i raccolti per i prossimi anni di materie prime che, con la guerra in Ucraina, hanno iniziato a scarseggiare. In primis il grano.
Ma non bisogna dimenticare che il riso, altro cereale particolarmente importante, è una di quelle coltivazioni che hanno bisogno di molta acqua. A prescindere dalla possibilità o meno di riuscire a salvare il raccolto di quest’anno resta più di un’incognita sui prossimi. Ed ecco allora che si manifesta davanti ai nostri occhi quella che potrebbe essere definita la tempesta perfetta. In altre parole: una guerra che rallenta l’approvvigionamento di gas e petrolio. Parallelamente l’aumento dell’inflazione e, in ultima analisi, una crisi alimentare dettata dal cambiamento climatico. Ma le conseguenze immediate, e che si possono solo immaginare, riguarderanno anche gli equilibri socio politici a livello internazionale.
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