Ancora pochi giorni utili per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Parliamo naturalmente del modello 730 che scade il prossimo 30 settembre. Perché invece chi presenta il modello Redditi PF ha la scadenza al 30 novembre. C’è ancora tempo quindi per assolvere all’obbligo di dichiarazione da parte dei contribuenti. Questo però non vuol dire che non ci siano conseguenze non propriamente positive per chi ha aspettato questi ultimi giorni per presentare la dichiarazione dei redditi. Infatti è sempre meglio presentarla prima, ma questo molti contribuenti non lo sanno.
Modello 730 e scadenza il 30 settembre, perché il ritardo è pericoloso
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Se passa il 30 settembre e il contribuente non ha ancora presentato il modello 730, può correre ai ripari utilizzando il modello Redditi PF. In pratica non si rischia nulla a non presentare in tempo il modello 730. C’è sempre il secondo modello fiscale utile a tamponare quella che a tutti gli effetti, però, è una omissione. Presentare il 730 nei termini, e cioè entro il 30 settembre prossimo, significa restare nei termini. Ma alcune spiacevoli conseguenze ci sono comunque. E questo sia che l’esito della dichiarazione sia a credito che a debito. Nel caso di 730 a debito, per esempio, il contribuente ritardatario perde il diritto alla rateizzazione. E, soprattutto per cifre piuttosto cospicue di debito IRPEF, le rate sono una comodità. La presentazione tardiva del modello 730 a debito, anche se entro il 30 settembre, impone il pagamento immediato di tutto il debito fiscale.
Il modello 730 a debito presentato tardi tra rate e saldo immediato
Sia per chi lo vuole presentare da solo tramite il cassetto fiscale che per chi lo voglia presentare attraverso CAF e commercialisti, completare la procedura con il 730 in questi giorni obbliga ad andare subito alla cassa. Il contribuente infatti riceverà insieme alla dichiarazione anche il modello F24 di pagamento dell’imposta. Questo se si utilizza la formula senza sostituto d’imposta. Perché, se si inserisce il proprio datore di lavoro come sostituto, sarà il mese prossimo con lo stipendio che il lavoratore troverà la relativa trattenuta IRPEF. Con modello F24, invece, il pagamento va fatto entro 24 ore dalla stampa del modello 730. Quindi entro 24 ore dall’invio della dichiarazione dei redditi dell’Agenzia delle Entrate.
Il credito slitta ai prossimi mesi
Il modello 730 a debito presentato tardi non è niente di particolarmente grave e irreparabile. Ma è pur sempre una cosa non perfettamente positiva il ritardo nell’erogazione dei rimborsi fiscali che si matura con la presentazione in “zona Cesarini” del 730. Infatti, anche per chi termina la dichiarazione con un credito d’imposta, la presentazione tardiva della dichiarazione fino al 30 settembre produce un inevitabile slittamento dei rimborsi. Se si utilizza il datore di lavoro è evidente che il rimborso non potrà sopraggiungere che nel mese di novembre. Sarà difficile infatti per il datore di lavoro provvedere a saldare la dichiarazione per il mese di ottobre. Va meno male a chi invece utilizza la dichiarazione senza sostituto, perché gioco forza il rimborso che arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate arriva sempre a dicembre per chi ha presentato l’IBAN del conto corrente, o a marzo dell’anno successivo senza coordinate bancarie.
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