Il minorenne ha diritto alla pensione di invalidità e all’accompagnamento?

invalido

Le stesse patologie che hanno gli adulti possono averle anche i bambini e i ragazzi. Ma bisogna fare una piccola distinzione. I minorenni sono considerati invalidi civili, ma non possono avere una percentuale di invalidità. Perché questa differenza? Perché l’invalidità civile valuta la perdita della capacità lavorativa di un soggetto e bambini e ragazzi, notoriamente, non lavorano. Proprio per questo ci si pone la domanda se il minorenne ha diritto alla pensione di invalidità a cui cercheremo di dare una risposta.

Invalidità civile ma senza percentuale

I minorenni non hanno una percentuale di invalidità civile perché per loro non è possibile procedere alla valutazione della perdita della capacità lavorativa. Ma nel loro caso, quando esistono delle patologie o delle minorazioni, sia congenite che acquisite, esse causano difficoltà nelle funzioni tipiche dell’età.

Ai minorenni la pensione di invalidità non spetta. La normativa specifica che la misura è erogata ai cittadini con età compresa tra i 18 ed i 67 anni. Ma allo stesso modo previsto per gli adulti, anche ai minori può spettare un ammortizzatore sociale e altre agevolazione per l’invalidità civile.

L’iter burocratico è lo stesso

Per il riconoscimento dell’invalidità civile l’iter burocratico è lo stesso che per gli adulti. Il medico curante procede con l’invio telematico del certificato introduttivo all’INPS nel quale certifica le infermità del minore. Si procede poi a richiedere la visita di accertamento ed entro 30 giorni l’INPS convoca il giovane a revisione con Commissione medica. L’unica differenza è che con il verbale di accertamento non sarà prevista nessuna percentuale di invalidità. Ma solo il riconoscimento dell’invalidità civile o meno.

Il minorenne ha diritto alla pensione di invalidità?

Il minore, quindi, non ha diritto alla pensione di invalidità, ma gli può essere riconosciuto uno dei due seguenti sussidi:

  • indennità di frequenza;
  • indennità di accompagnamento.

L’indennità di frequenza viene riconosciuta, fino al compimento dei 18 anni, ai bambini e ai ragazzi che hanno delle difficoltà nello svolgimento delle funzioni tipiche della propria età. L’obiettivo del sostegno è quello di favorire l’inserimento scolastico e per ottenerlo è necessario che il minore frequenti:

  • scuola pubblica o privata;
  • dei corsi di formazione;
  • trattamenti di recupero;
  • trattamento di terapia.

L’importo dell’indennità di frequenza per il 2022 equivale a circa 291 euro al mese e, nel caso di frequenza scolastica, è erogato solo per i mesi di effettiva frequenza. Non per i mesi estivi, quindi.

Quando spetta l’indennità di accompagnamento?

Se il minore è riconosciuto invalido totale, in alternativa all’indennità di frequenza, è riconosciuta l’indennità di accompagnamento. Si tratta di un sussidio dedicato ai minorenni non in grado di deambulare in autonomia o di svolgere le normali azioni della vita quotidiana.

Spetta per 12 mesi l’anno e non dipende dal reddito personale o familiare. L’indennità continuerà ad essere erogata anche dopo il compimento dei 18 anni di età al persistere dei requisiti sanitari. Ovviamente, al compimento dei 18 anni potrà essere richiesta anche la pensione di invalidità civile. L’importo mensile dell’indennità di accompagnamento è di 525 euro al mese per 12 mensilità l’anno.

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