La pioggia si manifesta come gocce d’acqua di varia dimensione che piombano dal cielo per cadere al suolo. Essa, nelle sue varie forme più o meno intense, è una delle precipitazioni più comuni. In alcuni Paesi del mondo l’ammontare di pioggia caduta e misurata è altissimo. Infatti, la quantità di precipitazioni varia in base alla temperatura e al clima di ogni zona terrestre. Ma se in alcuni casi appare come un evento catastrofico o soltanto “guastafeste”, la pioggia è un passaggio fondamentale per il cosiddetto ciclo dell’acqua.
La cosa più interessante però è connessa alle nuove tecnologie di stampo green. È ormai scontato poter ricavare energia elettrica grazie ai raggi solari incanalati in pannelli appositi. Ma si prevede che ciò sarà presto possibile anche con l’acqua. Il manifestarsi di questa condizione metereologica potrebbe produrre un’enorme quantità di energia. Vediamo com’è possibile che ciò avvenga.
La goccia che alimenta 100 lampadine
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Un gruppo di ingegneri della City University of Hong Kong, in collaborazione con una schiera di scienziati, hanno in questi anni lavorato sulla produzione di energia elettrica derivata dall’azione della pioggia.
Nella fase finale del progetto, il gruppo ha sviluppato un generatore elettrico a goccia dimostratosi il più efficiente al mondo. Il professor ingegnere Wang Zuankai afferma: “L’energia cinetica derivante dalla caduta dell’acqua è dovuta alla gravità e può essere considerata libera e rinnovabile”.
Fino alla costruzione di questo generatore, esistevano dei DEG (Droplet-based Electricity Generator) capaci di sfruttare l’energia scaturita da materiali che si incontrano e che scambiano elettroni.
Il nuovo dispositivo sfrutta il politetrafluoroetilene, con carica statica permanente, che quando colpito dalle gocce della pioggia accumula sulla superficie cariche elettriche.
Il manifestarsi di questa condizione metereologica potrebbe produrre un’enorme quantità di energia
Una singola goccia di pioggia (100 microlitri di acqua) sarebbe in grado di produrre energia necessaria ad accendere 100 lampadine al LED (140 V).
I ricercatori affermano che questa tecnologia potrebbe essere installata su superfici differenti tra loro, ovviamente ove la pioggia può venirvi a contatto. In questo modo si sfrutterebbe appieno l’energia cinetica dell’acqua a contatto con edifici costieri, scafi delle navi, ombrelloni e tettoie.