Il gocciolamento di un condizionatore sulla proprietà altrui potrebbe essere un reato

condizionatore

Nell’articolo di oggi prenderemo in esame una situazione molto spiacevole che può capitare in diversi condomini. Alcuni dei residenti potrebbero, infatti, decidere di installare dei condizionatori sulla facciata dello stabile. In questi casi, l’acqua di condensa potrebbe finire scaricata in punti di passaggio o in altre proprietà, come ad esempio l’ingresso di un garage. Questo renderebbe difficoltoso l’accesso, sporcando il cortile privato di altri residenti.

Quello che potrebbe non essere chiaro è che il gocciolamento di un condizionatore sulla proprietà altrui potrebbe essere un reato. Portare la questione in assemblea potrebbe non essere sufficiente a risolvere, perché per tutta risposta si potrebbe dire che si trattano di questioni private e non condominiali. Le proteste potrebbero non bastare. Com’è opportuno agire, dunque?

Controllare i regolamenti condominiali

Innanzitutto, il consiglio è di verificare se il regolamento condominiale consente l’installazione di condizionatori sulla facciata. Vi sono alcuni regolamenti che la vietano, soprattutto quelli di natura contrattuale, cioè redatti dal costruttore e accettati dai singoli acquirenti all’atto dell’acquisto dell’immobile.

Infatti, se una norma di un regolamento condominiale vieta qualsiasi opera modificativa dell’estetica del palazzo, non sarà consentita neanche la realizzazione di fori sulla facciata per fissare l’unità esterna del condizionatore. Questa, infatti, è considerata una modifica vietata rispetto all’originario assetto architettonico dell’immobile.

In tale caso dovrebbe intervenire l’amministratore di condominio per porre in essere tutte le azioni a tutela del decoro architettonico del condominio. Se non ci sono espressi divieti regolamentari, l’installazione dell’unità esterna dell’impianto di climatizzazione, generalmente, può essere realizzata sulla facciata condominiale. Tuttavia, il condizionatore non deve creare problemi con l’acqua di condensa.

Il gocciolamento di un condizionatore sulla proprietà altrui potrebbe essere un reato

Pertanto, la cosa migliore da fare è inviare una raccomandata al condomino molesto. Invitandolo, quindi, ad apporre canaline per convogliare l’acqua di condensa nei canali di gronda o nella rete fognaria, preavvertendolo che, se non si attiverà per fare cessare le molestie, lo si denuncerà alle Forze dell’ordine.

Per la denuncia ci si dovrà procurare fotografie o video e testimoni che possano riferire di avere visto il condizionatore del condomino sgocciolare l’acqua di condensa davanti all’ingresso del garage o nel cortile di proprietà.

La Corte di Cassazione ha stabilito che rientra nel reato di getto di cose pericolose fare cadere acqua dal balcone al piano sottostante, a condizione che l’episodio non sia isolato e si ripeta per un lasso apprezzabile di tempo.

Perché si configuri il reato non è sufficiente, dunque, che la condotta abbia comportato un effettivo danno ma che sia idonea a offendere, imbrattare o molestare il vicino del piano di sotto.

Approfondimento

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