Dallo sbarco a Piazza Affari avvenuto a giugno 2022, seppure tra alti e bassi, le azioni Industrie De Nora hanno realizzato una performance di oltre il +20% collocandosi al quinto posto tra le migliori azioni dell’anno dopo Saras, Tenaris e Atlantia. Va anche detto che, non essendo ancora quotato, questo titolo non ha subito lo shock seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Andiamo, quindi, a vedere il l futuro di una delle poche azioni in rialzo da inizio 2022 secondo l’analisi fondamentale e l’analisi grafica.
La valutazione del titolo secondo l’analisi fondamentale
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Qualunque sia il metodo utilizzato per valutare il titolo Industrie De Nora secondo l’analisi fondamentale, il risultato che si ottiene è quello di un’importante sopravvalutazione. Ad esempio, il rapporto prezzo su utili è pari a 39,3x a fronte di una media del settore pari a 20,1x per una sopravvalutazione del 50% circa.
Il fair value (calcolato con il metodo del discounted cash flow), invece, esprime una sottovalutazione di oltre il 30%. Questo livello di sottovalutazione è confermato dalle raccomandazioni degli analisti. Il prezzo obiettivo medio, infatti, esprime una sottovalutazione di oltre il 30%. Interessante, poi, è anche la dispersione che risulta essere di poco superiore al 10%.
Il futuro di una delle poche azioni in rialzo da inizio 2022
Il titolo Industrie De Nora (MIL:DNR) ha chiuso la seduta del 13 ottobre a 16,24 euro, in rialzo dell’1,88% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è rialzista, ma sta trovando, come già accaduto in passato, un forte ostacolo in area 16,70 euro. Il superamento di questo ostacolo potrebbe aprire le porte a un allungo rialzista verso l’obiettivo più probabile in area 18,04 euro (I obiettivo di prezzo). A seguire, poi, gli altri obiettivi potrebbero andare a collocarsi in area 21,5 euro (II obiettivo di prezzo) e area 25 euro (III obiettivo di prezzo).
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 15,87 euro. In questo caso non potrebbero essere esclusi ribassi fino in area 14 euro.