A guardare i grafici di lungo periodo sembrerebbe che le quotazioni dell’oro stiano ancora smaltendo la sbornia rialzista che ha portato in dieci anni le quotazioni a una performance di oltre il 280%. Eppure nel breve periodo il futuro dell’oro è ancora appeso a un filo. Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi?
Qualche informazione statistica sull’andamento del metallo prezioso
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Nell’articolo sull’oro di settimana scorsa abbiamo discusso in dettaglio come sia sempre la politica delle Banche centrali a condizionare l’andamento delle quotazioni dell’oro. Oggi vogliamo dare qualche pillola statistica sull’andamento osservato nel corso degli ultimi anni.
Come abbiamo già accennato in precedenza, tra il 2001 e il 2011 abbiamo assistito a un rialzo di oltre il 280% che ha portato le quotazioni dell’oro da area 600 dollari su fino in area 2.200 dollari. Uno shock rialzista che probabilmente non è stato ancora assorbito. Dal 2011 in poi, infatti, l’andamento dell’oro è stato abbastanza incostante con due movimenti principali. Un ribasso di circa il 50% dai massimi che ha portato le quotazioni in area 1.400 dollari e un rialzo di circa il 70% che ha riportato nuovamente il prezzo in area 2.200 dollari.
Ancora una volta, però, questa area di prezzo ha tenuto e ha fatto scattare un ribasso che non ha precedenti nella storia. Mai prima del 2022, infatti, c’erano stati sette mesi consecutivi tutti al ribasso. Da novembre in poi le quotazioni dell’oro hanno accennato una reazione e quello di dicembre dovrebbe essere il secondo mese consecutivo al rialzo. Tuttavia, prima di parlare di inversione rialzista di lungo bisognerà avere ancora un po’ di pazienza.
Il futuro dell’oro è ancora appeso a un filo: le indicazioni dell’analisi grafica
L’oro ha chiuso la seduta del 23 dicembre in rialzo dello 0,50% rispetto alla seduta precedente, a quota 1.804,2 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un ribasso dello 0,22%.
A livello giornaliero il trend è bene impostato al rialzo. Sono, infatti, 17 sedute consecutive che le medie sono incrociate al rialzo. Una sequenza che non si vedeva da marzo del 2022. Tuttavia, le due medie sono molto vicine tra loro e solo una chiusura giornaliera superiore a 1.810 dollari potrebbe dare nuova forza ai rialzisti.
Sul time frame settimanale le medie sono incrociate al rialzo e al momento non ci sono pericoli all’orizzonte.