Dopo che la settimana precedente le quotazioni del Ftse Mib Future avevano registrato la peggiore performance da fine luglio, abbiamo assistito a una reazione dei tori. Tuttavia, lo sforzo dei rialzisti non ha portato alla tanto attesa inversione.
Cosa è successo nel corso della settimana del 9 settembre?
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Dopo un inizio incerto nel mese di settembre, i mercati europei hanno chiuso la settimana con un bilancio positivo, grazie soprattutto a due eventi chiave: i dati sull’inflazione negli Stati Uniti e la riunione della Banca Centrale Europea (BCE). L’indice EuroStoxx50 ha registrato un aumento del 2%, con rialzi simili anche per il DAX tedesco (+2%) e il CAC40 francese (+1,5%). La Borsa di Milano ha ottenuto una crescita settimanale più contenuta, pari allo 0,8%.
La BCE ha confermato le aspettative del mercato annunciando un taglio di 25 punti base, sottolineando che ci sono stati progressi nel processo di disinflazione. Inoltre, ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori riduzioni del costo del denaro nel corso del 2024. Tuttavia, gli analisti prevedono una pausa durante la riunione di ottobre, con la probabilità di un altro taglio a dicembre, quando la BCE disporrà di maggiori informazioni sull’andamento dell’economia. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha ribadito che le decisioni future saranno dipendenti dai dati economici disponibili e ha evitato di impegnarsi in un percorso preciso per i tassi d’interesse.
Goldman Sachs, commentando la riunione della BCE, ha sottolineato che, date le aspettative di crescita moderata e i progressi sull’inflazione di base, un terzo taglio dei tassi di 25 punti base entro dicembre rimane molto probabile. Sul fronte degli Stati Uniti, i dati sull’inflazione pubblicati mercoledì non hanno risolto i dubbi sull’entità del taglio dei tassi che potrebbe essere annunciato durante la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) prevista per il 18 settembre, con una riduzione di 25 o 50 punti base ancora in discussione.
Sul mercato azionario, tra i migliori titoli della settimana si segnalano TIM, Prysmian e Italgas. Telecom Italia, in particolare, ha beneficiato di un report positivo di Bank of America (BofA), che ha mantenuto una raccomandazione d’acquisto e ha rivisto al rialzo il target price da 0,26 a 0,34 euro per azione. Gli analisti di BofA ritengono che il mercato domestico di TIM possa tornare a crescere, con prospettive interessanti anche in Brasile. TIM ha visto una crescita del 7% in una singola giornata di scambi, giovedì scorso.
Dall’altro lato, i titoli peggiori della settimana includono Stellantis, FinecoBank e Campari. Nexi ha subito un rallentamento nell’ultima seduta della settimana a causa delle notizie negative provenienti dalla rivale francese Worldline, che ha annunciato le dimissioni del suo amministratore delegato, Gilles Grapinet, e una revisione al ribasso delle previsioni per il 2024. Worldline aveva già rivisto le sue previsioni al ribasso in agosto, ma l’ultimo annuncio ha accentuato il pessimismo sui mercati.
Le indicazioni dell’analisi grafica
Dopo la pessima chiusura di settimana scorsa, le quotazioni del Ftse Mib Future hanno registrato un timido rialzo settimanale non sufficiente a invertire la rotta.
La situazione, infatti, è molto incerta con una conferma ribassista che potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 32.736.
I rialzisti, invece, potrebbero accelerare nuovamente al rialzo nel caso di chiusure settimanali superiori a 33.923. In questo caso il rialzo potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata.
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