Settimana che ha visto gli indici azionari europei chiudere al rialzo. Tuttavia, a causa di un’ultima seduta di settimana al ribasso, le quotazioni non sono riuscite a rompere al rialzo il trading range che da un mese ne limita i movimenti. Quindi, il Ftse Mib prima illude e poi conferma l’incertezza che da un mese attanaglia i mercati azionari
Il punto sulla settimana di Borsa appena conclusasi
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La settimana della Fed si è conclusa con una performance positiva per i mercati globali, con Wall Street in evidenza grazie agli indici S&P 500 e Dow Jones. Anche i mercati europei hanno registrato risultati positivi, sebbene più moderati, con guadagni inferiori all’1%, fatta eccezione per l’Ibex di Madrid, che ha chiuso la settimana con un incremento vicino al 2%.
Il principale evento della settimana è stata la decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse di 50 punti base. Questo intervento era stato largamente anticipato dai mercati durante le prime sedute della settimana, specialmente tra lunedì e martedì. Il taglio dei tassi riflette l’obiettivo della Fed di bilanciare la crescita dell’occupazione e il controllo dell’inflazione, con un focus particolare sulla piena occupazione. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha segnalato che i futuri tagli saranno più graduali. Secondo le proiezioni, entro la fine dell’anno ci sarà un ulteriore abbassamento di 50 punti base, probabilmente diviso tra le riunioni di novembre e dicembre, portando il tasso d’interesse a scendere a un livello compreso tra il 2,75% e il 3% entro il 2026.
Oltre alla decisione della Fed, sui mercati europei hanno influito anche altre questioni settoriali. Nel comparto bancario, ci sono stati nuovi sviluppi riguardanti la possibile fusione tra UniCredit e CommerzBank, un tema che continua a tenere gli investitori attenti. Nel settore automobilistico, invece, le difficoltà del mercato tedesco hanno avuto un impatto significativo. La settimana si è conclusa con un “profit warning” da parte di Mercedes-Benz, il che ha influito negativamente sulle quotazioni dei principali titoli automobilistici europei, tra cui Stellantis.
In sintesi, la settimana è stata dominata dalle decisioni della Federal Reserve e da importanti eventi nel settore bancario e automobilistico in Europa, che hanno influenzato i mercati globali in maniera differenziata.
I migliori e peggiori titoli azionari della settimana
Nella settimana appena conclusa, tra i migliori titoli spiccano Saipem, Unipol e Prysmian. Saipem, attiva nel settore dei servizi petroliferi, ha beneficiato di numerose buone notizie riguardanti nuove commesse, la più rilevante delle quali è stata annunciata il 18 settembre. In questa occasione, l’azienda ha comunicato di aver ottenuto un contratto offshore nell’ambito dell’accordo a lungo termine (LTA) con Saudi Aramco, per lo sviluppo del giacimento di Marjan in Arabia Saudita, per un valore di circa 2 miliardi di dollari. Saipem si occuperà di ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione di diverse infrastrutture offshore, tra cui piattaforme di testa pozzo, cavi sottomarini e in fibra ottica.
Sul fronte opposto, tra i titoli più venduti della settimana troviamo Moncler, Amplifon ed Erg. Fuori dal podio, ma comunque rilevante, è la performance di Campari, che ha vissuto un periodo di pressione a causa delle dimissioni del CEO. Tuttavia, giovedì il titolo ha recuperato parte delle perdite grazie all’annuncio di Lagfin, azionista di maggioranza, che ha manifestato l’intenzione di acquistare fino a 100 milioni di euro in azioni Campari, convinta che la quotazione attuale non rispecchi il reale valore del gruppo.
In sintesi, Saipem si è distinta per l’importante commessa con Saudi Aramco, mentre Campari ha subito un calo, in parte recuperato grazie al sostegno del suo azionista principale.
Il Ftse Mib prima illude e poi conferma l’incertezza che da un mese attanaglia i mercati azionari: le indicazioni dell’analisi grafica
Per la seconda settimana consecutiva, le quotazioni del Ftse Mib Future hanno registrato un rialzo settimanale. Tuttavia, non è stato sufficiente a invertire la rotta.
La situazione, infatti, è molto incerta con una conferma ribassista che potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 32.643.
I rialzisti, invece, potrebbero accelerare nuovamente al rialzo nel caso di chiusure settimanali superiori a 33.830. In questo caso il rialzo potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata. Ancora una volta, quindi, il Ftse Mib prima illude e poi conferma l’incertezza che da un mese attanaglia i mercati azionari
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