Il tema del rapporto degli italiani con il Fisco è sicuramente uno tra i più seguiti e dibattuti ad ogni angolo della Penisola. Sebbene il senatore a vita Mario Monti, anni fa, affermò che le tasse non erano poi una cosa tanto brutta, gli italiani non la pensano allo stesso modo.
Ma, soprattutto, sono assaliti da un perenne quesito che li riguarda personalmente: quanto, realmente, si porta via il Fisco dalle loro tasche? Procediamo.
Lo studio dei commercialisti
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Nelle ultimissime ore è apparso uno studio a firma del Consiglio e della Fondazione dei Commercialisti che tenta fare luce sulla faccenda. Hanno preso carta e penna e cercato di capire quanto pesano realmente le tasse.
La loro conclusione è che il Fisco si porta via il 5,8% in più delle stime ufficiali sulla pressione fiscale. Quest’ultima, infatti, è stimata nella misura del 42,2%. Detta in termini più crudi, sembra, dunque, che la vera pressione fiscale in Italia sia superiore al 48%, e per l’esattezza pari al 48,2%.
Un triste primato europeo
Se è vero, com’è vero, che il Fisco si porta via il 5,8% in più delle stime ufficiali siamo, allora, di fronte ad una tendenza che conferma un record negativo. In altri termini, non c’è che dire: un vero e proprio triste record nazionale. Anzi, un primato europeo, avendo lo studio dei commercialisti definito il nostro come “il Paese più tartassato d’Europa”.
Un’altra conferma indiretta giunge anche dall’OCSE. L’indicatore usato da quest’ultima per misurare il cuneo fiscale tra gli stati comunitari colloca, infatti, il Belpaese sul podio. Per la precisione, al 3° posto (48%) per il caso di un dipendente single. Mentre, addirittura, al 1° (39,2%) nel caso di un padre di famiglia che abbia due figli a carico e lavori alle dipendenze.
Eppure il trend del Fisco era in discesa
Gli stessi commercialisti non mancano di sottolineare alcune note positive. Come quella per cui nell’ultimo quinquennio il trend delle tasse aveva comunque registrato una discesa. Tuttavia, nel 2019, la pressione fiscale è risalita dello 0,7%, bruciando parte dei buoni progressi che, nel frattempo, si erano con fatica guadagnati.
Urge seria e profonda riforma del Fisco
Davanti a cifre così allarmanti purtroppo non ci sono alternative o vie di mezzo terze.
Da un lato, va messa in campo una seria lotta contro l’evasione fiscale. In Italia il sommerso è stimato intorno al 12% del PIL. Vuol dire che quest’ultima ricchezza viene prodotta senza pagare le tasse, a danno dei contribuenti onesti.
In secondo luogo, va riformato il Fisco. Il Ministro Gualtieri, ultimamente, ha anticipato la volontà dell’Esecutivo di procedere anche sul versante taglio delle tasse. Oltre ad una riduzione del c.d. tax gap, ossia il divario tra le tasse riscosse realmente e quelle dovute.
Il terzo aspetto da considerare, ma non per questo meno importante, è la constatazione della doverosa necessità di combattere ogni forma di sperpero dei soldi pubblici da parte della PA. Già le risorse sono poche, se poi vengono anche dissipate o bruciate, è la fine.
Oggi in Italia il Fisco si porta via il 5,8% in più della pressione fiscale reale, quindi il tempo è colmo per invertire questa triste deriva.
Se invece gradite scoprire quale potrebbe essere la mini riforma fiscale dei regimi agevolati, vi suggeriamo la lettura del presente articolo.