Quali sono le agevolazioni fiscali per i diabetici? In Italia, sono migliaia le persone che sono affette da questa malattia invalidante e cronica. Come molti sapranno le cure e gli accertamenti sanitari richiesti per una corretta gestione della malattia, sono molteplici e talvolta onerosi. Vediamo, allora, come il Fisco aiuta chi soffre di diabete e che tipo di vantaggi fiscali propone.
Una malattia che è molto diffusa tra la popolazione
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L’ampia diffusione del diabete nella popolazione, riguarda spesso persone molto giovani e nel pieno dell’età lavorativa. Come sappiamo, esistono diverse forme di diabete e tutte comportano delle forti invalidazioni allo svolgimento della routine quotidiana. Le agevolazioni fiscali per i malati di diabete volgono a favorire una migliore cura e prestazioni sanitarie garantite a tutti. Quali sono nello specifico?
Varie agevolazioni fiscali e sanitarie
In prima battuta, possiamo citare l’esenzione dal ticket sanitario per la patologia dichiarata.
Inoltre, i diabetici possono fruire della già nota legge 104/92. Si tratta di permessi retribuiti e congedi che spettano alla persona cui si riconosce lo stato di invalidità pari o superiore al 41%.
Le persone riconosciute come disabili con conseguente ipovisione o impossibilità a guidare, possono avvantaggiarsi della detrazione fiscale pari al 19% sull’acquisto e l’adattamento di un’automobile. La detrazione è valida anche per le spese di assistenza non professionale e per l’acquisto di strumenti tecnologici nel caso di elevato grado di invalidità. A ciò si aggiunge anche una percentuale Iva agevolata al 4%.
A proposito dei trasporti, va ricordato che alcune regioni offrono l’esenzione del pagamento bollo auto alle persone con disabilità.
Agevolazioni per il pensionamento
Per quanto riguarda il pensionamento, il Fisco aiuta chi soffre di diabete in due modi. È possibile richiedere:
- la pensione di inabilità;
- la pensione anticipata.
Per entrambe le alternative, sono previsti dei vincoli. Hanno accesso alla pensione di inabilità coloro che sono impossibilitati al lavoro e possiedono una certa percentuale di invalidità. Inoltre, essi devono aver maturato almeno 5 anni di contributi, tre dei quali nell’ultimo quinquennio.
Per la pensione anticipata, invece, occorre un’elevata percentuale di invalidità (almeno il 74%) riconosciuta e la maturazione dei requisiti contributivi richiesti.