a cura di Davide Marone Account Manager 24option
“Dopo la grande forza dimostrata oramai da aprile scorso – intervallata da un ripiegamentodegno di nota a cavallo dei primi giorni di giugno – il dollaro americano mette a segno il più importante ritracciamento degli ultimi tre mesi in una singola sessione giornaliera. Il biglietto verde guadagna terreno contro tutte le altre valute, eccezion fatta per yen e franco svizzero che hanno seguito lo storno delle Borse in risk off: l’eurodollaro rimbalza perfettamente sui supporti a 1,1550 e si porta sui primi target indicati a 1,1625, cosi come la australiano, neozelandese e canadese.
Situazione ancor più accentuata per la il cambio GbpUsd che, oltre a vivere la forza del greenback, è stato protagonista di forti acquisti di pound successivi alle comunicazioni di politica monetaria della Bank of England. Ci si aspettava da Londra uno statement dovish, visti gli ultimi dati macro non esaltanti e i costanti timori sugli esisti delle trattative sulla Brexit, mentre addirittura l’MPC (il braccio di politica monetaria della BoE) ha visto aumentare da 2 a 3 i membri favorevoli ad un rialzo dei tassi di interesse contro i 6 ancora favorevoli allo status quo. Ciò ha condotto il prezzo a guadagni di quasi 150 pips e di fatto a una risalita che ora potrebbe proseguire in direzione 1,3340/60 prima di vivere significative nuove battute di arresto.
Il cambio eurodollaro ha valicato le resistenze di breve a 1,1640 (ieri indicate come target) e pertanto sembra in grado di direzionarsi verso 1,17 e 1,1725.
Situazione più interlocutoria per l’oro che ha ottimamente raggiunto gli obiettivi a 1.262 dollari l’oncia ma che non pare così tonico in scia alle vendite di dollaro per risalite degne di nota. In area 1.275 potrebbero pertanto ripartire le vendite.
