Cosa è il Dollar Index? È un indice che calcola la forza relativa del dollaro americano rispetto al seguente paniere di valute:
- Euro;
- Yen Giapponese;
- Lira sterlina;
- Dollaro canadese;
- Corona svedese;
- Franco svizzero.
Quando il Dollar Index sale il dollaro si rafforza rispetto alle principali valute mondiali, viceversa si indebolisce quando scende. Storicamente il suo valore è pari a 100 nel marzo del 1973 quando è stato istituito. Nel corso della sua storia il valore massimo è stato raggiunto nel 1985 con un valore di 164, mentre il suo minimo è stato segnato nel 2008 a quota 71.
Allo stato attuale, guardando a questo indici, il dollaro non lascia scampo all’euro e alle altre valute. Ha raggiunto, infatti, livelli che non vedeva dal 2002. Anche nel corso della settimana appena conclusasi ha aggiornato i massimi a 20 anni vanificando lo scenario che vedeva l’euro in ripresa rispetto al dollaro.
Secondo molti analisti l’immagine che in questo momento si addice al dollaro è quella di una “wreaking ball”, una palla demolitrice che abbatte tutto quanto trova sul suo cammino. Inoltre sempre secondo molti analisti, fino a quando la politica non farà la sua parte, le armi dei banchieri centrali saranno sufficienti per frenare la salita dell’inflazione e dei tassi di interesse con conseguenze negative sui mercati azionari.
Il dollaro non lascia scampo all’euro e alle altre valute: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il 7 ottobre la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 0,9734, in ribasso dello 0,56% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un ribasso dello 0,69%.
Al termine della seduta di martedì quando il cambio ha raggiunto la parità, sembra che finalmente l’euro avesse preso il volo. L’illusione, però è durata poco, soprattutto dopo la rottura dell’importantissimo supporto in area 0,987, I obiettivo di prezzo della proiezione rialzista in corso (linea continua).
La discesa, però, non è ancora a pieno regime. Come si può notare dal grafico, infatti, il ribasso si è fermato sul primo ostacolo lungo il percorso ribassista in area 0,9742. Su questo livello si potrebbero decidere le sorti di breve del cambio. Una chiusura inferiore a 0,9742 potrebbe aprire le porte alla proiezione ribassista indicata dalla linea tratteggiata. In questo caso le quotazioni potrebbero scendere almeno fino in area 0,93. In caso contrario le quotazioni potrebbero ripartire al rialzo secondo la linea continua mostrata in figura.
Il mancato break rialzista in chiusura settimanale di area 0,9534 potrebbe mettere in pericolo lo scenario rialzista. Nelle prossime settimane tutto dipenderà da quanto accadrà in corrispondenza di questo livello. La sua rottura potrebbe fare precipitare il cambio in area 0,87. Al rialzo, invece, la sua rottura potrebbe aprire le porte a un rialzo fino in area 1,0787 (massima estensione rialzista).