Una recente sentenza del Tribunale di Roma ha chiarito che il diritto del condomino all’istallazione dell’ascensore sussiste in presenza di talune condizioni. Esse ricorrono allorquando l’ascensore occupi uno spazio piccolo e quindi possa essere agevolmente collocato. Inoltre, sì ad esso anche quando sia necessaria per i residenti in età avanzata o, anche, semplicemente, quando sia funzionale per chi vive ai piani alti. Sulla questione è intervenuta una recentissima sentenza del Tribunale di Roma, che esamineremo.
La decisione del Tribunale di Roma
La sentenza pronunciata dal Tribunale di Roma, ha sancito il diritto del condomino all’istallazione dell’ascensore. In particolare, nel caso deciso, un condomino anziano chiedeva la collocazione di uno strumento per lui necessario, quale è, appunto, l’ascensore. Di contro, sussisteva l’interesse di altri condomini ad avere un cortile ampio e arioso. Nella comparazione tra opposte esigenze, il Tribunale ha deciso per la prevalenza dell’interesse rivendicato dal primo. Quindi, nel caso di specie, la praticità ha vinto sull’estetica, si potrebbe dire.
La vicenda giudiziaria
L’oggetto della causa, quindi, ha riguardato un ascensore esterno da installare in un palazzo. La sua collocazione è stata contestata da chi rivendicava il sacrificio dell’estetica del cortiletto. Nella diatriba instauratasi, il Giudice ha reputato non potesse prevalere l’aspetto estetico, tra l’altro a suo giudizio, non pregiudicato dall’istallazione dell’ascensore. Con l’ulteriore e rilevante vantaggio che quest’ultimo avrebbe soddisfatto le esigenze degli abitanti più anziani del palazzo. Sarebbe, inoltre servito anche ai visitatori esterni con disabilità, apportando, altresì, un grosso vantaggio agli inquilini dei piani alti.
La doglianza secondo cui l’ascensore avrebbe occupato troppo spazio, non ha avuto rilevanza a fronte dell’innegabile beneficio che ne sarebbe tratto. Inoltre, il Tribunale ha escluso anche che la sua installazione comportasse una violazione delle disposizioni del Codice civile sulla distanza delle costruzioni. Tuttavia, anche questa fosse soccorsa, sarebbe stato, comunque, preponderante il diritto all’installazione dell’ascensore. A favore della tesi contraria, non ha giovato neppure appellarsi a un presunto diritto di veduta violato. Infatti, la condomina, parte in causa soccombente, aveva le finestre con le inferriate. Cosicché, secondo il Tribunale, non si poteva ravvisare, nella specie, l’esistenza di vedute, che l’apposizione dell’ascensore potesse compromettere.
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