Il diritto alla pensione di reversibilità INPS cade in prescrizione in questi casi

sede INPS

Per ottenere i soldi della pensione di reversibilità il coniuge, i figli o altri familiari superstiti devono inoltrare una specifica domanda all’INPS. Tale richiesta di sussidio risente di alcune tempistiche ben precise oltre le quali si rischia di perdere i diritto al rateo mensile.

Nella guida odierna i Tecnici di ProiezionidiBorsa spiegano cosa accade quando non si tiene conto di alcuni termini che la normativa vigente impone. Il diritto alla pensione di reversibilità INPS cade in prescrizione in questi casi che si apprestiamo ad analizzare.

Come funziona l’assegnazione del diritto alla reversibilità ai superstiti

Quando decede il familiare in età lavorativa oppure successivamente al collocamento in quiescenza, i parenti possono maturare il diritto alla pensione ai superstiti. Si tratta di un trattamento di natura economica il cui importo mensile si calcola in percentuale sulla base del rateo pensionistico del defunto.

Tale percentuale varia in relazione al beneficiario o ai beneficiari della pensione ai superstiti che l’INPS garantisce in tali circostanze. Sebbene si tratti di un diritto del quale coloro che rientrano nei requisiti possono avvantaggiarsi, esistono delle tempistiche per la richiesta e l’ottenimento. Ciò perché il diritto alla pensione di reversibilità INPS cade in prescrizione in questi casi che non tengono conto dei termini di riscossione dei ratei. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

Quali termini rispettare per la presentazione della domanda e la riscossione dei ratei

I familiari superstiti hanno un anno di tempo dalla morte del familiare per presentare la domanda di pensione di reversibilità INPS. Tale termine decorre a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso del dante causa. Questo è quanto accade nella generalità dei casi e salvo diverse indicazioni da parte dell’INPS. Tenendo fermi questi termini per la domanda, il beneficiario che non riscuote i ratei entro 10 anni dal decesso, non può più avanzare il diritto.

Ciò perché sul piano normativo, secondo quanto stabilisce l’art. 2946 del codice civile, si applica la prescrizione ordinaria. In sostanza, il diritto alla pensione di reversibilità INPS cade in prescrizione in questi casi. Trascorsi 10 anni dal decesso del dante causa, il beneficiario che non riscuote i ratei della reversibilità non può avanzare più alcun diritto. Tale regola vale a patto che non subentrino delle specifiche cause interruttive secondo quanto prevedono gli articoli 2943 e 2944 del codice civile.

Approfondimento

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