I percettori del reddito di cittadinanza possono ottenere un bonus addizionale. Detto bonus autoimpiego. Si tratta di un beneficio destinato a chi intraprende un’attività autonoma nei primi 12 mesi di percezione del reddito.
Ebbene, costoro hanno diritto a un bonus addizionale di 6 mensilità pari a 780 euro mensili. Per un massimo annuale di 4.680 euro. Detto bonus addizionale è stato previsto con decreto del Ministero del Lavoro. Pubblicato il 15 maggio 2021.
Il decreto, in particolare, ha stabilito le indicazioni specifiche per accedere al beneficio. Si tratta di un vero e proprio incentivo per l’avvio di un’attività di lavoro autonomo, di impresa individuale o di società cooperativa. Ma vediamo come ottenerlo.
Il decreto del Ministero del Lavoro del 15 maggio prevede un bonus aggiuntivo fino a 4.680 euro per i beneficiari del reddito di cittadinanza che iniziano un lavoro autonomo
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Il beneficio addizionale è concesso ai soggetti che al momento della presentazione della domanda risultino essere componenti di un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza.
Inoltre, i richiedenti, devono aver avviato un’attività lavorativa autonoma. E ciò entro 12 mesi dall’accesso al suddetto reddito di cittadinanza. In alternativa, devono aver iniziato un’impresa individuale. Oppure sottoscritto una quota di capitale sociale di una cooperativa. In quest’ultima, però, i richiedenti devono svolgere un’attività lavorativa.
Altra condizione è che nei 12 mesi precedenti la richiesta non abbiano cessato un’attività lavorativa autonoma. O una delle altre due. Inoltre, nessuno dei componenti del nucleo familiare deve aver percepito alcun beneficio addizionale. In tal caso, l’importo già percepito dal soggetto dello stesso nucleo, si decurta da quello in discorso.
Come ottenerlo
Il decreto del Ministero del Lavoro del 15 maggio prevede un bonus aggiuntivo fino a 4.680 euro per i beneficiari del reddito di cittadinanza, che iniziano un lavoro autonomo.
Come indicato, l’importo è pari a 6 mensilità del reddito di cittadinanza. Nei limiti di 780 euro mensili. È l’INPS a corrispondere l’assegno sulla base dei predetti requisiti autodichiarati.
Inoltre, operano le informazioni presenti negli archivi dell’INPS e in quelli delle amministrazioni collegate. Resta salvo, comunque, il potere di controllare la corrispondenza a verità delle autodichiarazioni
L’importo viene corrisposto in un’unica soluzione entro il secondo mese successivo a quello della domanda. L’accredito avviene sul conto corrente indicato nella domanda, o tramite bonifico.
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