Sono i Mercatini di Natale del Trentino-Alto Adige i primi a confermare la loro chiusura. I mercatini più famosi d’Italia quest’anno chiudono i battenti.
Il Covid fa chiudere anche i Mercatini di Natale
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Sembrerebbe presto per dirlo, in fondo siamo ancora ad ottobre. Eppure l’apertura porte per la 27esima edizione del mercatino di Trento era stabilita per il 21 novembre. Bisognava decidere tempestivamente dopo l’uscita dell’ultimo DPCM che prevede lo stop a fiere e sagre di paese.
Dopo l’annuncio del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, si sono accodati altri 5 comuni: Bolzano, Bressanone, Brunico Merano e Vipiteno.
Il Presidente altoatesino Arno Kompatscher commenta che la priorità è garantire il funzionamento della scuola e delle imprese. Purtroppo il rischio di contagio se si fosse proseguito con le manifestazioni sarebbe stato molto alto. Gli assembramenti sarebbero stati inevitabili visto il numero medio di visitatori ogni anno.
Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, ma è probabile che altre città si accoderanno. Oggi anche la città di Verona ha annunciato l’annullamento dei Mercatini di Natale per questa edizione.
Un po’ di storia
Il primo mercatino di Natale in Italia apre i battenti a Bolzano nel 1990. Questa tradizione tipicamente dei Paesi del nord Europa sbarca in Italia per risollevare economia e turismo. E ci riesce alla grande.
Ormai le bancarelle natalizie sono un vero e proprio business in tutta Italia. Solo l’anno scorso si stima abbiano superato un fatturato di 776 milioni di euro. Con quasi 12 milioni i visitatori, considerando tutti i 556 mercatini che si trovano in tutta Italia. È sicuramente un brutto colpo per l’economia e per il turismo.
Infatti andare a visitare i Mercatini di Natale era una scusa per comprare decorazioni Natalizie, ma anche per visitare posti nuovi. Si poteva fare un weekend in montagna, andare a sciare o semplicemente visitare la città che ospitava il mercatino.
Quindi il Covid fa chiudere anche i Mercatini di Natale, speriamo che la situazione migliori presto. Per la nostra salute e per l’economia italiana e mondiale.
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