Il redditometro ha sempre rappresentato la preoccupazione per il contribuente. La delibera della Corte dei Conti ha fatto emergere un dato sorprendente: il Fisco non controlla più e il contribuente evasore tira un sospiro di sollievo. Gli evasori dichiarano poche migliaia di euro ma fanno la vita da nababbi tra auto di lusso e spese oltre il proprio tenore di vita.
L’Agenzia delle Entrate cambia metodo
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L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato i dati degli accertamenti sintetici degli ultimi cinque anni ed è alla luce del sole la scomparsa del redditometro tra gli strumenti antievasione.
Quanti controlli antievasione?
Spulciando il report si nota che gli accertamenti eseguiti con lo strumento del redditometro sono stati 1850. Il dato è il più basso da trenta anni quando fu introdotto il redditometro per accertare sinteticamente il reddito delle persone fisiche presenti nella nostra Italia.
Il precedente che fece parlare il mondo
Nel 2012 avvenne un episodio che fece parlare tutto il mondo. L’Agenzia delle Entrate ha fatto un blitz nella località montana di grido Cortina a cavallo tra fine e inizio anno. In quel preciso anno, l’Agenzia delle Entrate ha fatto 37 mila accertamenti sintetici.
Perché il redditometro non viene usato più
La Corte dei Conti facendo un sunto ritiene che la scomparsa dell’utilizzo del redditometro ha accresciuto il buco nei conti pubblici. Le casse dello Stato hanno ricevuto meno gettito. Nel passato l’accertamento sintetico ha rappresentato uno degli strumenti più performanti per i controlli fiscali. La scomparsa del redditometro segna la sconfitta del Fisco nei confronti del contribuente. Gli evasori gongolano: dichiarare somme irrisorie rispetto al tenore di vita e ai beni posseduti non crea problemi. Eppure il Governo in passato ha apportato modifiche al redditometro rendendolo più penetrante e al passo con i tempi in modo da scovare le incongruità. Alla luce di ciò il contribuente evasore tira un sospiro di sollievo ma per il Fisco si registra una sonora sconfitta.