La pressione fiscale in Italia abbatte salari e pensioni. Le tasse che sono chiamati a pagare i cittadini, infatti, sono davvero altissime. Perchè oltre a quelle che abbiamo, abitualmente, sui redditi prodotti, ci sono quelle sul possesso. Come ad esempio il Canone RAI, il bollo auto o l’IMU. Circa 5 mesi degli stipendi guadagnati da un lavoratore, infatti, sono destinati al pagamento delle tasse. E, questo, ovviamente è poco sostenibile. Tutti i contribuenti sono alla perenne ricerca del metodo per pagare meno tasse per riuscire a vivere in maniera più serena. Mentre per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, però, la dichiarazione dei redditi porta, spesso, ad un rimborso, non è così per gli autonomi. Che si trovano a dover pagare interamente le tasse dell’anno precedente. Ma il consiglio del commercialista per pagare meno tasse potrebbe sorprenderci.
Il problema della pressione fiscalein Italia
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Molti pensano che l’unica soluzione per pagare legalmente meno tasse all’Agenzia delle Entrate sia quello di trasferirsi all’estero. Magari scegliendo un Paese in cui la pressione fiscale è più bassa e il costo della vita più sostenibile. Ma anche senza trasferirsi il metodo per pagare meno tasse esiste ed è perfettamente legale.
È bene sapere, infatti, che il Fisco italiano oltre a pretendere tasse salatissime prevede anche delle detrazioni e delle deduzioni. E chi sa ben gestire questi due benefici non solo riuscirà ad abbattere le tasse da pagare ma potrà guadagnare anche qualche beneficio aggiuntivo. E c’è un modo specifico che oltre ad aiutare a pagare meno tasse riesce a garantire anche una vecchiaia più serena.
Il consiglio del commercialista per pagare meno tasse all’Agenzia delle Entrate ed evitare troppe trattenute nella busta paga da lavoratore dipendente
Sono molti, ormai, i commercialisti italiani che indirizzano i propri clienti verso la previdenza complementare. Perchè, ormai è risaputo, la maggior parte dei lavoratori non ha buone prospettive una volta in pensione. L’assegno si prospetta sempre più basso e quasi mai rispecchia l’ultima retribuzione.
Scegliendo la previdenza complementare, quindi, ci si assicura sicuramente una pensione più alta e, di conseguenze, una vecchiaia più serena. Ma allo stesso tempo permette di abbassare le tasse. Ma come? L’onere pagato per la pensione complementare è deducibile dalle tasse. E questo significa che la cifra pagata permette di abbattere della cifra sborsata il reddito imponibile. E di fatto si pagheranno tasse minori e calcolate solo sulla parte restante del guadagno, detratto l’onere sostenuto.
Come abbiamo detto questa soluzione ha un duplice beneficio. Oltre a non doversi affidare solo e soltanto sulla pensione tradizionale, sempre più bassa, quindi, si diminuiscono le tasse. Si acquista un beneficio per la vecchiaia, quindi, e si deduce interamente dal reddito. Ed è come, quindi, se la pensione, in parte, la si paga al posto di pagare le tasse.
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