In caso di separazione e divorzio sorgono tra gli ex partner una serie di questioni molto complesse da risolvere. L’affidamento dei figli, la fine della comunione legale dei beni e la necessità di spartirli, il sorgere dell’obbligo di pagare l’assegno di mantenimento. Queste sono solo alcune tra le problematiche più frequenti che sorgono a seguito di separazione e divorzio. Pochi sanno, però, che se non gestite correttamente queste questioni possono portare a problemi giuridici piuttosto complessi. Ad esempio, la Cassazione ha spiegato che, ad alcune condizioni, non pagare l’assegno di mantenimento all’ex partner può configurare reato, vediamo quali.
Ogni giorno i Tribunali affrontano questioni legate alla separazione e al divorzio. Infatti, la gestione dei figli, la spartizione dei beni della comunione legale oppure la spettanza e quantificazione degli assegni familiari, sono problematiche affrontate spessissimo dalla magistratura. Le questioni legali che coinvolgono la famiglia possono creare situazioni molto delicate, che il giudice deve affrontare con particolare riguardo. Ad esempio, molta attenzione deve prestare il giudice riguardo le decisioni sull’affidamento dei figli.
Nel tempo la giurisprudenza è stata in grado di specificare cosa comporta e quali sono i presupposti sulla base dei quali il giudice determina l’affidamento. Come noto, questo può essere condiviso oppure esclusivo. La scelta deve sempre avere come riferimento il miglior interesse dei figli. Spesso, però, non è facile identificarlo. Infatti, da un lato c’è la necessità di mantenere integro il loro rapporto con entrambi i genitori, ma dall’altro i rapporti tra i due potrebbero essere estremamente negativi. Dunque, sarebbe difficile una gestione condivisa dei figli. Bisogna fare molta attenzione alle questioni riguardanti la gestione dei figli, perché il codice penale punisce chi viene meno all’adempimento dei propri doveri verso i figli.
Il diritto di famiglia
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La giurisprudenza ha analizzato anche questioni più tecniche. Ad esempio, riguardo lo scioglimento della comunione familiare. In particolare, interessante la risposta della Cassazione a cosa succeda in caso di morte del coniuge proprietario alla casa familiare. Come noto, al momento dello scioglimento della comunione legale la casa familiare viene attribuita al genitore che ottiene l’affidamento esclusivo dei figli, anche se non proprietario.
Questo per evitare di rimuovere dall’ambiente familiare i ragazzi e non peggiorare ancora le conseguenze della separazione dei genitori. I giudici hanno spiegato, però, che cosa succeda una volta che il coniuge proprietario muoia, mentre la casa familiare è nella disponibilità dell’ex partner. Infine, un’altra questione particolarmente discussa nei Tribunali riguarda le condizioni per la spettanza e i criteri di quantificazione degli assegni familiari. Più in particolare, la Cassazione, con la sentenza numero 24947, ha spiegato che cosa succede quando l’ex coniuge non paghi l’assegno di mantenimento ordinato dal Tribunale in favore dell’ex partner.
Il codice penale punisce chi viola il dovere di mantenimento
Il codice penale, all’articolo 570, punisce, infatti, chi non paga l’assegno di mantenimento cui è tenuto. La Cassazione, in questa interessante sentenza, ha spiegato che le sanzioni penali non si applicano sempre. Infatti, il mero mancato pagamento dell’assegno non è sufficiente per essere condannati. Secondo la Corte, il giudice deve assicurarsi che il soggetto che non paga voglia disconoscere del tutto il suo obbligo di assistenza verso i familiari. Invece, non sarebbe punibile penalmente un mancato pagamento giustificato da una condizione di difficoltà economica dell’obbligato.