Conservare una mente in forma e scattante è spesso un obiettivo comune tra chi vede avanzare l’età e non vorrebbe che memoria e attenzione vacillassero. Si tratta di un desiderio più che lecito e che richiede sicuramente impegno relativamente alla scelta di un adeguato stile di vita. Per questo motivo diventa fondamentale non trascurare anche i più piccoli ma significativi segnali d’allarme di un possibile cambiamento a livello cognitivo.
Alcuni test, principalmente utilizzati in ambito neuropsicologico, possono offrire dati estremamente utili a captare i primi campanelli d’allerta malgrado la loro apparente semplicità di somministrazione. I risultati possono evidenziare che il cervello si sta offuscando e rischia la demenza in chi non riesce a ricordare queste semplici parole. Di seguito vediamo a cosa ci si riferisce.
Quali sono i rischi e quali le nuove prospettive
Indice dei contenuti
Alzheimer e demenze potrebbero assistere ad una progressiva e aumentata diffusione tra la popolazione nei prossimi anni. È quanto emerge dai dati del Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che identifica una simile problematica come priorità mondiale id salute pubblica. In base ai grandi progressi scientifici degli ultimi decenni, molti ricercatori sono d’accordo nel ritenere determinante la scelta di alcuni stili di vita.
Un recente studio scientifico descritto in precedenza, ad esempio, individua uno degli esercizi migliori che tutti possono fare contro vuoti di memoria e rallentamento cognitivo. Se da un lato l’allenamento del corpo può avere effetti benefici sulla mente, dall’altro c’è anche l’alimentazione. Alcuni ricercatori hanno difatti dimostrato che il cervello può diventare una scheggia e reagire velocemente in chi mangia questi cibi frequentemente. In ambito clinico invece, esistono diversi strumenti e test di valutazione che servono proprio a verificare il funzionamento cognitivo di una persona. Questi test spesso si utilizzano in una batteria più complessa e tendono ad individuare dei deficit di specifiche abilità cognitive.
Il cervello si sta offuscando e rischia la demenza in chi non riesce a ricordare queste semplici parole
Uno dei modi per verificare il funzionamento dell’apprendimento e della memoria verbale di nuove informazioni prevede l’utilizzo di un test specifico. Si tratta del Rey Auditory Verbal Learning Test – RAVLT, comunemente noto come “Test delle 15 parole di Rey”. Si tratta della versione rivista da alcuni studiosi e che si compone di prove specifiche. Questo test prevede la somministrazione da parte di un esaminatore di una lista di 15 parole.
Le parole sono a bassa o alta frequenza d’uso e non hanno un significato collegato tra di loro. Il somministratore legge l’elenco delle parole come ad esempio “notte”, “brodo”, “fiammifero” e altre alla velocità di un secondo a parola. Successivamente, egli chiede all’esaminato di ripetere il maggior numero possibile delle parole che ricorda anche in ordine diverso rispetto alla lettura. Questo compito è quello di rievocazione immediata, ossia la verifica di quello che la persona ricorda immediatamente dopo la lettura. In seguito, avviene una rievocazione differita dopo un intervallo di 15 minuti in cui il soggetto svolge altre attività di altro tipo. Grazie a questo test il professionista può valutare alcune funzioni cognitive molto importanti come memoria a attenzione e avere informazioni più accurate sul soggetto.
Approfondimento