Quando si accumula stanchezza la mente comincia a vacillare e a non rispondere con rapidità. A volte si devono sopportare carichi di lavoro troppo pensanti e vanno in tilt alcune abilità. Ma oltre allo stress vi sono anche questi comunissimi farmaci che possono causare demenza precoce e memoria altalenante persino nei più giovani. Ed è in continua crescita il fenomeno dell’autodiagnosi e della conseguente assunzione di medicinali senza dapprima consultare gli specialisti.
Ciò vale ovviamente per tutta la categoria di prodotti farmaceutici che non richiede l’obbligo di prescrizione medica. Troppo spesso pertanto si finisce con l’assumere un farmaco a cuor leggero e senza avere consapevolezza delle possibili ricadute negative. Se inoltre si riduce sempre più la quantità di tempo libero a disposizione si potrebbero effettivamente registrare alcuni importanti cambiamenti. E anche se in forma lieve, gli esperti indicano quali sono i primi sintomi di un cervello annebbiato che perde neuroni ed elasticità.
Inoltre gioca a sfavore l’età che avanza perché solitamente causa rallentamenti delle funzioni cognitive. Laddove invece il cervello pedala ancora velocemente se supera questo test delle dita e dei gettoni con risultati brillanti. Vi sono infatti specifici strumenti di indagine che consentono di verificare lo stato di salute di alcune abilità cerebrali. E allo stesso tempo di dissipare o confermare un sospetto di demenza senile. Sebbene preme sottolineare che non tutti i soggetti anziani patiscono un significativo decadimento dei processi cognitivi. E ciò perché non sempre è l’anzianità che provoca l’esaurimento di memoria e lucidità ma questi killer delle cellule neuronali.
Il cervello pedala ancora velocemente se supera questo test delle dita e dei gettoni con risultati brillanti
Indice dei contenuti
Troppo spesso si sottovaluta l’importanza di mantenere in attività anche la memoria e la funzionalità cognitiva. Molti infatti non considerano che le malattie mentali croniche sono la prima causa di ricovero permanente in strutture geriatriche. Pertanto non sarebbe inutile di tanto in tanto sottoporsi a piccoli test per monitorare il livello delle proprie prestazioni intellettive. Si potrebbe ad esempio utilizzare il MODA, cioè una serie di test ideati da ricercatori italiani. Tramite la somministrazione di test neuropsicologici è infatti possibile rilevare con anticipo l’eventuale comparsa di una patologia demenziale. Il MODA indaga le capacità del soggetto relativamente a 3 ambiti che riguardano la capacità di orientamento, la scala di autonomia e le abilità neuropsicologiche.
Fra questi ultimi ve ne sono alcuni particolari che prevedono il riconoscimento e la conseguente designazione delle diverse dita della mano. In sostanza al soggetto si richiede di nominare correttamente le dita che il ricercatore indica di volta in volta. Per valutare invece i livelli di comprensione verbale si usa il test dei gettoni che dura all’incirca 15 minuti. Si dispongono su un tavolo 20 gettoni diversi per forma, dimensione e colore. Al soggetto del test si chiede quindi di eseguire 36 compiti che l’esaminatore impartisce. E proprio in base al punteggio totalizzato alla fine del test risulta più semplice individuare la presenza di eventuali vulnerabilità o deficit cognitivi.