Avere un cervello che invecchia molto lentamente ed è capace di rispondere rapidamente agli stimoli ambientali è un obiettivo che in molti si pongono. Un po’ come accade per la cura del corpo, del tono muscolare e della salute fisica, anche per l’organo più complesso del nostro organismo sono importanti alcune abitudini quotidiane.
Allenare la mente ad essere immediatamente reattiva è una impresa che non si risolve esclusivamente con l’esercizio cognitivo. Numerosi studi affermano l’importanza della dieta e delle scelte alimentari nello sviluppo di malattie neurodegenerative e nel rallentamento cerebrale. Un recente studio italiano ha mostrato alcuni importanti dati scientifici che può essere utile conoscere. Il cervello diventa una scheggia e reagisce velocemente in chi mangia questi cibi ogni settimana e di seguito vediamo cosa hanno scoperto i ricercatori.
Quali sono i campanelli d’allarme di una mente che si sta spegnendo
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Avere quella che si dice “una mente brillante” non è un elemento che serve esclusivamente ad aumentare il fascino di una persona. Un cervello in salute lo si nota da alcuni segni e particolari che a volte sembrano del tutto irrilevanti. Ecco perché in alcuni casi sta subendo un forte rallentamento cognitivo chi non riesce a leggere queste semplici parole come abbiamo elencato in precedenza. Non sono solo i problemi di lettura o di decodifica di alcune regole a rappresentare un campanello d’allarme per la salute neuronale.
Come ha dimostrato uno studio irlandese cervello e neuroni stanno andando in corto circuito in chi nota un importante cambiamento nel corpo. Tutti questi dati possono dimostrare come molte patologie o disfunzioni abbiano un’origine multifattoriale e quanto sia importante non trascurare neanche un fattore. In tale ottica, è bene dunque occuparsi anche di quello che si porta in tavola.
Il cervello diventa una scheggia e reagisce velocemente in chi mangia questi cibi ogni settimana
Un recentissimo studio scientifico italiano ha condotto degli studi sul modo in cui alcuni alimenti tendano ad influenzare le funzioni cognitive. I ricercatori hanno reclutato oltre 2.000 partecipanti verificando le abitudini alimentari e gli stili di vita dell’area mediterranea. Gli studiosi hanno monitorato la dieta che i partecipanti hanno seguito nel periodo di valutazione con particolare attenzione ad alcuni nutrienti. Per verificare l’effetto di simili sostanze, sono stati somministrati dei questionari che valutavano la salute cognitiva dei soggetti.
Dai risultati è emerso che una dieta ricca di flavonoidi e di alcune loro sottoclassi fosse associato ad una migliore salute cognitiva. Nello specifico, un apporto incrementato di flavan-3-oli, antociani, catechine flavonoli e quercetina si associano positivamente a prestazioni cognitive migliori sia in uomini che donne. Queste sostanze potrebbero giocare un importante ruolo neuro-protettivo regolando la neuro-infiammazione secondo gli esperti.
I flavonoidi si trovano in moltissimi alimenti come frutta, verdura, radici e alcuni tipi di bevande come il tè. Chi consuma regolarmente questi cibi, seguendo sempre le indicazioni del proprio specialista o medico, potrebbe migliorare la salute del proprio cervello dunque.
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