L’ultimo anno non è stato proprio facile per le azioni MARR vittime del caro energia che ha portato anche il carrello della spesa a essere sempre più caro. La società, infatti, si occupa di distribuzione di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica e il caro energia impatti fortemente sui suoi conti. Ecco spiegato, quindi, come nel corso dell’ultimo anno il titolo abbia perso più del 60% del suo valore.
Il caro petrolio ha penalizzato queste azioni, per cui con la frenata dei prezzi cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, la situazione si è stabilizzata e potrebbero ripartire al rialzo.
Analisi fondamentale e dividendo
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Qualunque sia l’indicatore classico utilizzato per analizzare i dati di bilancio in termini di multipli di mercato le azioni MARR risultano essere sopravvalutate. Ad esempio, con un rapporto prezzo su utili pari a 16x il titolo MARR risulta essere sopravvalutato di oltre il 50% rispetto alla media del settore di riferimento (10,6x). Di interesse è il prezzo normalizzato al fatturato che è basso in assoluto, ma comunque superiore rispetto alla media del settore di riferimento. Allo stato attuale, infatti, il rapporto tra prezzo e fatturato è pari a 0,4 a fronte di un 0,2 medio dei suoi competitors.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, il prezzo obiettivo medio ottenuto considerando le raccomandazioni degli analisti esprime una sottovalutazione media del 60% circa. Molto importante è anche la ridotta dispersione (inferiore al 9%) dei prezzi obiettivi indicati dagli analisti. Questo dato vuol dire che c’è concordanza tra le diverse analisi e testimonia anche la solidità della raccomandazione media.
Il caro petrolio ha penalizzato queste azioni: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Marr (MILMARR) ha chiuso la seduta del 31 ottobre a quota 10,66 euro, in ribasso dell’1,11% rispetto alla seduta precedente.
La proiezione in corso è rialzista e ha raggiunto il suo I obiettivo di prezzo in area 10,90 euro. Il superamento di questo livello potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo almeno fino in area 11,87 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 12,84 euro (III obiettivo di prezzo).
Solo una chiusura giornaliera inferiore a 10.30 euro potrebbe mettere in crisi lo scenario rialzista.