Il Capodanno è ormai alle porte e tutti si apprestano a servire sulle tavole imbandite una miriade di pietanze. I secondi di pesce sono molto gettonati, ma altrettanto lo sono quelli di carne. La notte di San Silvestro è momento che tutti attendono con ansia e ognuno di noi sperimenta sempre modi nuovi per trascorrerlo. Molti piatti sono stati creati ad hoc per l’evento, ma senza dubbio è il cappone, l’indiscusso protagonista del Capodanno.
Il cappone, per chi ancora non lo conoscesse, è un gallo castrato. Questa operazione è cruciale per permettere all’esemplare di raggiungere un peso notevolmente superiore alla media. Oltre all’aumento di peso, si ottiene anche una maggior morbidezza della carne. Proprio queste caratteristiche rendono il cappone più prelibato e succulento rispetto ai normali esemplari di galli.
Origini del cappone
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Le origini del cappone sono antichissime, risalirebbero addirittura all’antica Grecia. La pratica della “capponatura” venne escogitata inizialmente per organizzare al meglio gli spazi. Solo in seguito si notò che questa pratica permetteva a più esemplari maschi di convivere, senza uccidersi tra di loro. Diversi sono i riferimenti letterari riguardanti questo succulento piatto. Celeberrimo è l’omaggio che Alessandro Manzoni offre al cappone nel suo romanzo “I promessi sposi”. Proprio Il protagonista del romanzo, Renzo, offre due capponi al temuto avvocato Azzeccagarbugli come merce di scambio. Con questo dono, egli cerca di entrare nelle grazie di chi dovrà celebrare le nozze tra lui e Lucia.
Peculiarità di un buon esemplare
Per ottenere un cappone di altissima qualità è necessario che egli segua una dieta ferrea e scrupolosa. Nei primi 5 mesi di vita, l’animale è nutrito quasi esclusivamente con cereali. Solamente un mese prima della sua macellazione, il regime alimentare consente anche l’introduzione di alimenti di origine lattiero-casearia. Infine, la macellazione dovrà avvenire tassativamente entro l’ottavo mese di vita per preservare la tenerezza delle carni.
Tutti questi elementi permettono di proclamare il cappone, l’indiscusso protagonista del Capodanno.
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