Preliminarmente, si chiarisce che, a partire dal 2016, la legge consente alle coppie omosessuali di formalizzare la loro unione. Il tutto, a mezzo di una dichiarazione resa all’ufficiale di Stato civile, alla presenza di due testimoni. Detto istituto, è stato pensato per tutelare le coppie dello stesso sesso, riconoscendo loro alcuni diritti, simili a quelli che derivano dal matrimonio.
Il canone Rai, invece, è una tassa che devono pagare ogni anno tutti coloro che, detengono un televisore. Inoltre, si estende anche a coloro che detengono un apparecchio abilitato a ricevere il segnale audio/video, attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare. Ebbene, operati i predetti chiarimenti, diciamo anche che l’imposta è dovuta in relazione a tutti gli apparecchi televisivi detenuti dai componenti della stessa famiglia anagrafica. Per essi si intende coloro che convivono, aventi residenza nella medesima abitazione e legati da vincoli di tipo affettivo. L’importo del canone è pari a 90,00 euro da pagare in 10 rate da 9,00 euro ciascuna. Oppure, in caso di fatture bimestrali, è pari a 18,00 euro per bimestre.
Quante quote si pagano nell’ambito delle unioni civili?
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Forniti i chiarimenti preliminari del caso, addiveniamo all’interrogativo: “il canone Rai da chi deve essere pagato nell’ambito del rapporto tra persone legate da un’unione civile?”. Ebbene, l’unione civile rientra nella famiglia anagrafica, quindi anche alle coppie omosessuali, legate civilmente, si applicano le disposizioni in materia di canone Rai. Ne deriva che, se la coppia unita civilmente convive e possiede una tv, l’intestatario della bolletta della luce è tenuto a pagare il canone. Può, però, capitare che i partner siano titolari di utenze elettriche diverse relative alla stessa abitazione. In tal caso, occorre decidere l’utenza elettrica su cui addebitare il canone Rai e trasmettere, per l’altra utenza, la dichiarazione di esenzione. Tale dichiarazione si può presentare in qualsiasi momento una sola volta e ha effetto per tutto l’anno.
Se, poi, la coppia possiede due abitazioni, allora, il canone va pagato nella bolletta elettrica dell’abitazione in cui la coppia ha la residenza anagrafica. Il modulo di esenzione su menzionato, può essere inviato, scegliendo una delle seguenti modalità:
1) online sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
2) tramite Pec all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it; 3) inviando una raccomandata A/R all’indirizzo: Agenzia delle Entrate, ufficio di Torino 1, S.A.T., Sportello Abbonamenti TV, Casella Postale 22, 10121 Torino.
Si, è, in definitiva chiarita la questione inizialmente posta, riguardante: “il canone Rai da chi deve essere pagato nell’ambito del rapporto tra persone legate da un’unione civile”.