L’Euro Digitale è un progetto che mira a rendere disponibile a tutti un metodo di pagamento della BCE innovativo e ricco di potenzialità. L’idea nasce nel 2020, i primi passi sono stati fatti nel 2023 e il 2025 potrebbe segnare la svolta, con l’introduzione di questo sistema.
Per D€ si intende moneta digitale come versione alternativa del contante, che non è da confondere con criptovalute né con strumenti di investimento finanziari. L’idea è proprio quella di emettere e garantire da parte della Banca Centrale Europea gli Euro Digitali, che vanteranno caratteristiche simili alle banconote e alle monete attualmente circolanti. Saranno necessari diversi step prima di raggiungere gli obiettivi prefissati, e sembra che da questo punto di vista il 2025 sia un anno ricco di promesse.
Cos’è l’Euro Digitale
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Com’è facilmente intuibile, l’Euro Digitale è semplicemente una forma alternativa delle banconote e monete; non si tratta però di una moneta che andrà a sostituire i contanti, ma ad integrarli. L’obiettivo non è creare un qualcosa di aggiuntivo e fine a sé stesso, anzi: la volontà è garantire numerosi vantaggi e valore all’Euro, nonché eliminare la dipendenza europea dagli attuali fornitori internazionali di carte e di pagamento digitale non UE.
L’idea è di offrire un metodo di pagamento semplice, senza obbligo di conto corrente bancario e funzionante anche off-line. Tramite un wallet digitale (fornito dalla stessa BCE), il cittadino o impresa potrebbero movimentare euro digitali in tempo reale con diversi dispositivi. Tra le altre cose, si prevede anche l’emissione di carte di pagamento fisiche.
Perché l’Euro Digitale promette di introdurre vantaggi nell’area UE
Tecnicamente parlando, il D€ nasce come moneta inclusiva, nel senso che le sue caratteristiche potrebbero facilitare la vita degli utenti. Ad esempio, coloro che non hanno un conto corrente bancario potrebbero utilizzare l’euro digitale anche tramite carte ricaricabili presso gli uffici postali. La moneta andrebbe a colmare il gap laddove l’interruzione della rete internet impedirebbe l’utilizzo delle attuali forme di pagamento digitale. Diverrebbe un bene pubblico fruibile da tutti coloro che risiedono nell’area UE e il valore dell’euro non sarebbe modificabile, mentre il suo utilizzo non prevedrebbe alcuna restrizione. Gli utenti potrebbero anche cambiare D€ in contanti tramite gli ATM. Le funzionalità permetterebbero semplificazione nei pagamenti di tutti i giorni e possibilità di scambio tra privati senza spese accessorie.
Da ricordare, però, che l’intenzione è quella di creare una moneta per le spese di tutti i giorni e non una forma di investimento: il D€ non frutterebbe interessi se depositato.
Per quanto riguarda invece i macro benefici ipotizzati fino ad oggi, l’Euro Digitale porterebbe con sé diversi vantaggi:
- minore dipendenza dai sistemi di pagamento non europei
- innovazione, prestigio e forza dell’euro sulla scena finanziaria globale
- transazioni sicure ed affidabili con garanzia sulla privacy dei dati
- valore garantito, a differenza di stablecoin e criptovalute
Quali sono i passi effettuati e cosa succederà nel 2025
Dal 2023 sono partiti i primi step del progetto. È stata creata una bozza di regolamento dell’Euro Digitale, si è pensato a come dare forma all’infrastruttura che supporterà il D€ e contestualmente a come realizzare una piattaforma sicura. Gli eventuali limiti di detenzione nel wallet sono ancora in fase di studio. Al momento si ipotizza un massimale di 1.000 euro e per transazioni di maggior entità l’utente dovrebbe collegare un conto, pena l’annullamento della transazione stessa.
Sono iniziate sperimentazioni che hanno coinvolto anche i cittadini: da maggio a ottobre 2024 sono partite le raccolte delle informazioni sulle preferenze degli utenti, in modo da orientare il processo decisionale. I risultati saranno pubblicati nella seconda metà del 2025. Al momento si ipotizza che entro la fine del 2025 il Consiglio Direttivo deciderà se passare allo step successivo e di conseguenza se emettere l’Euro Digitale.