Il 2023 ha visto le principali commodities, oro e petrolio, esprimere una sostanziale staticità. Entrambe, infatti, seppure con direzioni diverse, hanno chiuso l’anno con una barra inside rispetto a quella del 2022. Nulla di fatto, quindi, a livello annuale. Tuttavia, dall’andamento mensile siamo andati a investigare gli scenari più probabili di lungo periodo per rispondere alla domanda: il 2024 sarà l’anno dell’oro o quello del petrolio?
Detto questo, un impatto molto importante sull’andamento delle due commodities potrebbe arrivare dall’andamento della situazione geo-politica mondiale. Un’esasperazione dei conflitti in corso potrebbe sicuramente rafforzare il metallo prezioso visto il suo ruolo di bene rifugio. Inoltre, qualora il conflitto in Medio Oriente dovesse estendersi, allora il prezzo del petrolio potrebbe scattare al rialzo. Qualora, invece, dovessimo assistere a una contrazione dell’economia, il prezzo del petrolio potrebbe ridursi a causa della diminuzione della richiesta. Molte, quindi, sono le variabili che potrebbero giocare un ruolo importante per capire se il 2024 sarà l’anno dell’oro o quello del petrolio. In generale, l’approccio più prudente è quello di monitorare costantemente l’andamento delle quotazioni in prossimità dei livelli chiave.
Il prezzo dell’oro è in ripresa, ma serve una nuova prova di forza per partire per nuovi massimi: le indicazioni dell’analisi grafica
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Le quotazioni dell’oro hanno chiuso il mese di dicembre a quota 2071,8 $ in ribasso dello 0,56% rispetto alla seduta precedente.
Era da fine 2022 che non si registravano tre mesi consecutivi al rialzo sul prezzo dell’oro. Inoltre, l’anno si è chiuso con un rialzo del 6,82%. Tuttavia, il rialzo non è ancora garantito. Come si vede dal grafico, solo una chiusura mensile superiore al livello chiave in area 2.260,6 $ potrebbe favorire un’accelerazione rialzista secondo lo scenario indicato in figura. In caso contrario, potrebbe proseguire l’andamento laterale cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni.
Brutta chiusura mensile per il petrolio che potrebbe accelerare al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio ha chiuso la seduta del 29 dicembre a quota 71,65 $, in ribasso dello 0,17% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è ribassista e la rottura in chiusura mensile di area 72,77 $ potrebbe essere propedeutica a un’accelerazione ribassista fino in area 60 $. Sotto questo livello, poi, il ribasso potrebbe continuare secondo lo scenario indicato in figura.
Solo il recupero in chiusura mensile di area 72,77$ potrebbe spingere nuovamente al rialzo le quotazioni del petrolio.
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