Ieri ed oggi: le finestrelle

finestrelle

Durante la pandemia da Covid-19 le finestrelle del vino nei palazzi signorili del capoluogo della Toscana sono una misura anti-contagio.

Siamo nella Firenze del 1630. C’è la peste nera. La paura del contagio è tanta e, per comperare qualcosa, si evita di entrare nelle botteghe. I nobili che producono vino, utilizzano, per far passare fiaschi e bicchieri, le finestrelle, evitando così il contatto tra le persone. Quelle piccole aperture, presenti sin dal ‘500, di lato ai portoni, nelle facciate dei loro palazzi circondati torno torno da sedute per viandanti e passanti, permettevano il commercio del vino. Dal vino al cibo il passo è breve.

Ieri ed oggi: le finestrelle

Indice dei contenuti

Siamo nel 2020. C’è la pandemia da SARS CoV-2. Il panico corre sul web. A Firenze alcuni locali del centro storico (Borgo Santa Croce, Borgo Pinti, via della Pergola, via del Giglio, via del Trebbio) riaprono le finestrelle. Un espediente per continuare a commerciare, in sicurezza, a distanza, limitando il contagio.

Corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Nel 1630, come già avvenuto nel 1350, a sconvolgere la vita sociale e l’economia della città di Firenze è il batterio Yersinia pestis. L’epidemia che devasta il continente europeo provocando la morte di un terzo della sua popolazione è dovuta  ad un atto di terrorismo biologico compiuto dai Tartari nel 1347. In Europa la peste rimane endemica, tornando ciclicamente, per circa tre secoli. Peste – EpiCentro – ISS

Ieri come oggi. Il terrore del contagio, tiene famigliari, parenti ed amici, lontani gli uni dagli altri. A prevalere, per sopravvivere di fronte ad un nemico invisibile, l’egoismo. Il tessuto sociale si sgretola. Le conseguenze sul piano economico sono gravissime. L’assetto urbanistico della città subisce modifiche pesanti. Con il  forte calo della popolazione la natura si riprende i suoi spazi. La campagna, vuota di gente, quasi un deserto, avanza. Le conseguenze si protraggono molto a lungo nel tempo.

Oggi: distanziamento sociale, igiene delle mani ed uso corretto e non approssimativo della mascherina sono i 3 pilastri per il contenimento del virus. Non una soluzione magica.  A seguire le terapie mirate ed i vaccini.

E le finestrelle, oggi come ieri, sono metafora di nuove opportunità per un futuro possibile.

 

Consigliati per te