Con ogni probabilità entro il prossimo 30 giugno verrà convertito in legge il decreto 3/2020 in materia di riduzione del cuneo fiscale. Nella giornata di ieri, 11 febbraio, la Commissione finanze del Senato ha fissato il 30 giugno come termine per concludere il procedimento legislativo. Ciò per consentire ai contribuenti italiani di beneficiare del nuovo taglio alla tassazione dalle buste paghe di luglio 2020. I destinatari delle due misure di sgravio fiscale saranno i lavoratori dipendenti e assimilati. Previsti vantaggi per i redditi oltre i 26mila euro.
Trattamento integrativo dei redditi
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Delle due agevolazioni sul tavolo delle trattative, la prima sostituirà il bonus di 80 euro ed è stata indicata in termini di “trattamento integrativo dei redditi”. Fermo restando la normativa che disciplina il bonus 80 euro, l’applicazione del trattamento legislativo è prevista per il 1° luglio 2020. Non potranno beneficiarne gli incapienti, ma i lavoratori dipendenti e i percettori di reddito di lavoro assimilato. Ovvero quanti, a seguito della detrazione per reddito di lavoro sono soggetti al pagamento dell’Irpef residuale e non superano i 28mila euro di reddito annuo complessivo. L’agevolazione ammonta a 1.200 euro ad anno ed è soggetta a rivisitazioni e aggiustamenti in relazione alla variabile durata del lavoro. Rientrerà nelle incombenze del datore di lavoro riconoscere in automatico l’agevolazione previo accertamento dell’effettiva spettanza.
La seconda agevolazione
La seconda agevolazione coincide con una detrazione temporanea che avrà validità semestrale dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. Analizziamo i vantaggi per i redditi oltre i 26mila euro La somma spettante è pari a 600 euro e i destinatari saranno i percettori di redditi che oscillano fra i 28mila e i 40mila euro su base annua. Anche in questo caso spetta al sostituto verificare che il trattamento erogato a un lavoratore con reddito complessivo più elevato rispetto al dettato della norma. In caso di discrepanza fra importo erogato e quello realmente spettante si dovrà procedere con una compensazione.
Il recupero
Il recupero di eventuali importi superiori ai 60 euro avrà dilazione in 4 rate e parimenti avverrà nell’evenienza di un disconoscimento del nuovo sgravio fiscale. Dalle simulazioni effettuate si inferisce che per i percettori di redditi fino a 24.600 euro che però già beneficiavano del bonus nella sua interezza le agevolazioni in cantiere saranno minime. Maggiori invece i vantaggi per i redditi superiori cui non spettava il bonus di 80 euro.
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