La Silicon Valley Bank, una nota banca americana, ha recentemente annunciato il fallimento. I motivi che hanno portato al crack sono gli stessi in cui potrebbero incorrere i risparmiatori italiani che hanno investito in particolari obbligazioni e titoli di Stato.
La banca, fondata negli anni ’80, era principalmente impegnata nel finanziamento di start up. Tuttavia, SVB ha investito molto del denaro anche in strumenti finanziari considerati in assoluto i più sicuri, come le obbligazioni governative. Quando i correntisti hanno richiesto la restituzione dei loro soldi, la banca ha dovuto vendere i titoli di Stato a prezzi molto bassi, subendo enormi perdite che hanno portato al suo fallimento.
Negli ultimi mesi i titoli a tasso fisso hanno subito forti perdite
Indice dei contenuti
Gli investitori in Buoni del Tesoro Poliennali o in obbligazioni corporate a tasso fisso potrebbero ritrovarsi in una situazione simile, soprattutto se hanno investito tutti i loro risparmi in un singolo strumento finanziario. Ecco il motivo. Immaginiamo un investitore che abbia investito in un BTP con scadenza settembre 2028 (Isin: IT0004889033), attirato dalla cedola piuttosto ricca, pari al 4,75%. Un tasso molto elevato rispetto ai rendimenti quasi a zero solamente di un anno e mezzo fa.
Negli ultimi mesi, i prezzi delle obbligazioni a tasso fisso, compresi i titoli di Stato, hanno subito una forte diminuzione a causa dell’aumento dei tassi di interesse in Europa. Il prezzo del BTP settembre 2028 a febbraio 2021 era di 131 centesimi, ma oggi è di 106 centesimi. Il BTP ha subito una perdita in conto capitale del 20% in 24 mesi.
I tuoi risparmi potrebbero subire ingenti perdite se dovessi rivendere un BTP acquistato in passato
Se oggi l’investitore dovesse rivendere quella obbligazione, perderebbe il 20% del suo capitale. Addirittura, titoli con scadenze maggiori hanno accumulato perdite ben più superiori. Finché il risparmiatore mantiene in portafoglio il BTP, la perdita rimane sulla carta. Invece, mantenendo l’obbligazione fino alla scadenza, si otterrà il rendimento definito al momento dell’acquisto.
Il problema sorge se il risparmiatore, per qualsiasi motivo, dovesse vendere l’obbligazione prima della scadenza naturale. In questo caso la perdita diventerebbe reale. Per evitare di subire forti perdite, la soluzione migliore è la diversificazione dell’investimento sulla durata delle obbligazioni.
Investire in più titoli con scadenze diverse limita il rischio di perdite in caso di aumento dei tassi di interesse. Ad esempio, invece di investire tutti i soldi su un BTP a scadenza decennale, è consigliabile suddividere l’investimento in parti uguali tra obbligazioni con scadenza a 36 mesi, a 5 anni e a 10 anni.
L’importanza di diversificare l’investimento anche con le obbligazioni
Sebbene si possa perdere qualche punto percentuale in termini di rendimento, si evita di incorrere in perdite significative in caso di necessità di liquidità o di condizioni sfavorevoli del mercato. Tuttavia, se si sceglie di investire in titoli di Stato od obbligazioni a tasso fisso, è importante mantenere l’obbligazione fino alla scadenza per evitare di incorrere in perdite reali in caso di vendita anticipata.
In sintesi, la diversificazione dell’investimento sulla durata delle obbligazioni può limitare le perdite in caso di aumento dei tassi di interesse. In situazioni estreme i tuoi risparmi potrebbero incontro a ingenti perdite. Mentre mantenere l’obbligazione fino alla scadenza impedisce di incorrere in perdite in caso di vendita anticipata.