Ci sono aspetti della pandemia di cui non si parla tanto. Sono risvolti che rimangono invisibili a chi non li vive in prima persona, almeno così è stato fino ad ora. Con il passare dei mesi qualcosa sta cambiando, si fa chiarezza sul decorso della malattia e sulle conseguenze, fisiche e psicologiche. Sembra infatti che i sopravvissuti alla Covid-19 devono fare i conti con ansia e depressione
Covid-19, come altri coronavirus, è associato a implicazioni psichiatriche
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Un gruppo di ricercatori del San Raffaele ha condotto uno studio su ansia e depressione nei sopravvissuti da Covid-19.
I risultati confermano quanto previsto, e cioè che i sopravvissuti alla Covid-19 devono fare i conti con ansia e depressione.
È che sia necessario diagnosticare e trattare le sequele psichiatriche di chi supera la malattia. Soprattutto vista la sua ampia diffusione ed il forte impatto che ha sulla società.
Oltre la metà dei pazienti malati di Covid, ha poi riportato conseguenze mentali. Soprattutto ansia, depressione, stress post-traumatico e forme di insonnia.
Ciascun caso è influenzato dalla storia precedente dell’individuo, il contesto e la durata del ricovero.
I sopravvissuti alla Covid-19 devono fare i conti con ansia e depressione. Lo studio italiano
Lo studio ha analizzato i sintomi psichiatrici in 402 persone, tutte guarite. 265 uomini e 143 donne. L’età media è di 58 anni. 300 erano stati ricoverati, mentre i restanti erano stati seguiti dal personale medico al proprio domicilio.
Gli strumenti usati sono stati colloqui clinici e questionari di autovalutazione.
I risultati dicono che il 55 % dei soggetti ha riportato un punteggio compatibile con un quadro patologico. Ansia, depressione, stress post-traumatico, insonnia, disturbo ossessivo-compulsivo. Queste le conseguenze più frequenti, a volte compresenti.
Le cause sono dovute agli stati infiammatori e alle reazioni del sistema immunitario, ma c’è di più
Era già noto come le infiammazioni, come quelle dovute a virus influenzali e alla risposta immunitaria, possano essere fattori di rischio per disturbi psichiatrici.
Nel caso dell’epidemia da Covid-19, non si possono trascurare i fattori sociali che vi hanno contribuito. Abbiamo vissuto un clima altamente stressante. La malattia era sconosciuta, soprattutto all’inizio della sua diffusione è stata per molti letale. Ha implicato isolamento forzato e solitudine, rimuovendo anche il conforto delle famiglie. Anche il personale medico era meno presente e accessibile.
L’angoscia per la propria salute e il timore di poter contagiare qualcun altro hanno messo a dura prova anche le persone affette da forme lievi.
Le donne sembrano avere una maggiore predisposizione a sviluppare disturbi d’ansia e depressione
I risultati mettono in evidenza una maggiore sofferenza delle donne per quanto riguarda le conseguenze psichiatriche. Questo nonostante abbiano avuto, nella maggior parte dei casi, forme meno gravi di infezione da Covid-19.
Probabilmente dipende da alcune differenze nel funzionamento del sistema immunitario, dovute sia a fattori innati che di tipo adattivo.
I sopravvissuti alla Covid-19 devono fare i conti con ansia e depressione. Cosa dicono i dati?
Le altre informazioni che ci offre questa ricerca riguardano le differenze basate sulla storia psichiatrica dei pazienti. Chi già aveva avuto diagnosi in passato ha subito un peggioramento dei sintomi.
Un altro dato emerso è che a riportare maggiori livelli di ansia e disturbi del sonno sono stati i pazienti assistiti nelle loro case.
Può sembrare strano, così come il fatto che ad essere maggiormente colpiti non siano coloro che hanno avuto i ricoveri più lunghi.
Tutti questi dati ci suggeriscono che non sia la più alta gravità della malattia da Covid-19 a determinare la severità dei sintomi psicologici e psichiatrici.
Bensì la minore presenza di supporto medico e sanitario e l’isolamento sociale. Una condizione di grande solitudine, che aggiungendosi ai sintomi influenzali ha generato forte paura e stress.