A volte il problema del piccolo risparmiatore può riguardare il dove tenere al sicuro le ricchezze liquide non spese, ossia i risparmi. In genere si opta per il libretto di risparmio o sul c/c, bancario o postale che siano. Tuttavia, è anche forte la tentazione di guadagnare un interesse nel frattempo per non perdere le opportunità offerte dal mercato.
La quadra del cerchio non è semplice ma neanche impossibile. Tutto dipende dal diverso combinarsi dei vari elementi in gioco. Tipo l’entità del capitale da gestire, il rischio si è disposti a correre, la durata dell’investimento, le spese, la garanzia del capitale, struttura dei rendimenti, etc. Il mercato pullula di alternative, e la settimana prossima debutterà un nuovo BOT a 6 mesi. A grandi linee possiamo dire che i soldi investiti sul nuovo titolo a 183 giorni sono garantiti dallo Stato e stanno più al sicuro che in una cassaforte.
L’emissione del nuovo BOT a 6 mesi arricchisce l’offerta sui titoli di Stato
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Con un Comunicato sul postale istituzionale, il MEF ha annunciato l’emissione di un nuovo BOT (1° tranche) e relativo calendario di negoziazione. Nello specifico si tratta di un Buono Ordinario del Tesoro a 183 giorni con data emissione 30 novembre e scadenza al 31 maggio 2024. Il codice ISIN non è stato ancora attribuito e l’importo offerto dall’emittente è di 7,5 miliardi di euro.
Il calendario dell’emissione si snoderà secondo questi tempi:
- lunedì 27 scadrà il termine per la prenotazione del nuovo bond da parte del pubblico;
- il 28, alle ore 11.00, ci sarà il termine ultimo di presentazione delle domande in asta. Questi titoli sono infatti piazzati tramite asta competitiva, con le richieste degli operatori espresse in termini di rendimento;
- il 29 (ore 15.30) sarà il termine di collocamento supplementare;
- infine arriviamo a giovedì 30 novembre, data di regolamento del titolo. In quella data ci sarà l’effettivo prelievo dei soldi (capitale sottoscritto) dal conto di l’ha prenotato, mentre sul dossier titoli verrà caricato il BOT.
I soldi investiti sul nuovo titolo a 183 giorni sono garantiti dallo Stato e stanno più al sicuro che in una cassaforte
Ora, sono più al sicuro i risparmi in cassaforte o sul buono del Tesoro (diversi dai buoni alle Poste, a novembre ancora più ricchi)? Partiamo da un punto fermo, ossia che la certezza assoluta non esiste.
Da un lato, una cassaforte potrebbe essere individuata e scassinata. Dall’altro anche l’emittente, lo Stato Italiano, potrebbe fallire da qui a fine maggio 2024. Certo, è un’ipotesi obiettivamente molto, molto remota, ma chi può garantirlo al 100%?
Tuttavia, i risparmi destinati (anche) sul neo BOT sono garantiti dallo Stato Italiano al pari di tutti i bond emessi dal MEF. Quanto ai rendimenti, tutto dipenderà dall’esito dell’asta prossima a venire. Vediamo quelli degli attuali BOT già in circolazione e con scadenza 14 maggio e 14 giugno dell’anno prossimo. Al momento prezzano rispettivamente a 98,303 e 97,978 centesimi, per un rendimento effettivo annuo lordo a scadenza sul 3,8% circa.
I conti finali vanno fatti considerando anche le spese, ossia la ritenuta fiscale, l’imposta bollo, il dossier titoli e le commissioni. Tuttavia, se si pondera il mix durata, rischio e rendimento la soluzione potrebbe non essere male, specie se il capitale non è di piccola consistenza (in tal caso le spese eccedono i benefici).