I settori economici più colpiti dal coronavirus

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Oltre a seminare panico nell’animo dei più, il coronavirus sta infliggendo duri colpi all’andamento economico di diversi Paesi. I condizionamenti ingenerati dal rischio di propagazione del virus hanno un impatto negativo sui mercati e diversi sono i settori economici più colpiti dal coronavirus. La prima battuta d’arresto ha riguardato gli spostamenti di merci e persone. L’abitudine di viaggiare, per molti irrinunciabile, vacilla sotto il peso di misure precauzionali che hanno provocato la soppressione dei voli. Spaventa oltremodo l’arrivo o la partenza da Paesi in cui sale costantemente il numero dei contagiati. Ciò ha ripercussioni assai gravose soprattutto sul settore aereo. Le stime dell’International Air Transport association (IATA) hanno reso note previsioni nere.

Le più vessate saranno le compagnie aeree in Cina e  aree asiatiche con perdite  di circa 27,8 miliardi di dollari nel 2020.

Inoltre si assiste in questi giorni all’interruzione di alcune rotte da e verso la Cina. Il tributo più pesante si conferma quello pagato da Air France-KLM e Deutsche Lufthansa AG.

Il turismo in ginocchio

Fra i settori economici più colpiti dal coronavirus ovviamente figura quello turistico che  potrebbe conoscere tempi ancor più burrascosi. Confesercenti dichiara che “il comparto turismo è già in zona rossa, con le attività ricettive travolte da un diluvio di disdette. La stagione primaverile che vale il 30% circa del fatturato totale annuo del turismo appare seriamente compromessa”. Le strutture ricettive, i bar i ristoranti e le attività commerciali hanno subito l’aggressione del coronavirus e ne pagheranno gli effetti nei mesi a venire. Si è computato che la soppressione dei viaggi di istruzione ha avuto un precipitato negativo. La stima del business infatti è di 316 milioni.

Il turismo in Italia esprime un valore di 146 miliardi di euro, pari al 12% del PIL e coinvolge 216mila strutture ricettive e 12mila agenzie viaggi. La psicosi collettiva ha frenato le prenotazioni per le vacanze pasquali e per quelle estive dal momento che il nostro Paese rientra ormai fra quelli da evitare come la peste.

Made in Italy e Salone del Mobile

La scure del Coronavirus si è abbattuta con insolita virulenza anche sull’export nazionale, mandando in frantumi le vendite di imprese il cui fatturato si aggira attorno ai 138 miliardi di euro. Fra i settori più colpiti dal coronavirus anche il settore agroalimentare che, dai dati Istat forniti da Coldiretti, ha subito una riduzione dell’11,9% delle esportazioni verso la Cina. Rinviato a giugno dal 16 al 21 il Salone del Mobile di Milano con un pesante bilancio per i 2mila espositori previsti e le 400mila presenze preventivate. Il Salone del Mobile unitamente all’evento “Fuorisalone” innescano una macchina che, in sette giorni di full immersion nell’arredo, assicura un indotto da 350 milioni di euro.