L’altro giorno abbiamo parlato della mimosa. In particolare abbiamo visto degli utili consigli per far durare il più a lungo possibile questo profumatissimo fiore, simbolo della Festa della Donna.
Ma con i rametti recisi ricevuti l’8 marzo, è possibile anche dar vita a nuove piantine.
Vediamo i segreti per coltivare una pianta di mimosa sana e rigogliosa.
Talea
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Selezionare un rametto avente una lunghezza di almeno 5 cm e dotato di stelo portante. Inserirlo in un vaso contenente torba e sabbia, e sistemarlo in un luogo fresco, con una temperatura che non superi i 18 gradi.
Una volta che la piantina avrà messo le radici, trasferirla in piena terra o in un vaso più grande.
Clima ed esposizione
In vaso o in giardino, la mimosa ama i climi miti. Scegliere una collocazione ben illuminata, ma non a diretto contatto coi raggi del sole.
Nelle zone particolarmente fredde (con inverni che arrivano anche a 10 gradi sotto zero) è da preferire la coltivazione in vaso, in modo da poter riparare la pianta nei periodi più freddi.
Tra i segreti per coltivare una pianta di mimosa sana e rigogliosa, rientrano anche le cure che bisogna prestare alla nostra pianta.
Irrigazione
La mimosa trasuda molta acqua, per questo va annaffiata regolarmente. Soprattutto nei primi anni di vita e durante i mesi più caldi e secchi.
Per la coltivazione in vaso, fare però attenzione ad evitare la formazione di ristagni idrici che portano alla marcescenza delle radici.
Potatura
Il primo anno bisogna effettuare la cosiddetta “potatura di formazione”, quella che dà la forma alla pianta stessa: a cespuglio o piramidale. Se non si è professionisti del settore, per questa operazione si consiglia di rivolgersi ad un giardiniere.
Dopodiché, ogni anno (massimo ogni 2 anni) si deve effettuare una normale potatura di mantenimento. Nel pieno della stagione primaverile vanno eliminati i rami secchi o danneggiati durante l’inverno, e accorciati quelli troppo lunghi.