La Consob ha istituito l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) per risolvere, appunto, le controversie tra piccoli investitori e intermediari. Il bilancio di quest’anno è molto favorevole ai primi, infatti i risparmiatori hanno ottenuto più risarcimenti nell’anno della pandemia. Purtroppo capitano spesso dissidi tra investitori e intermediari e la strada dell’ACF permette di trovare una soluzione senza andare in Tribunale. Questo organismo si esprime su querelle riguardanti azioni, obbligazioni, strumenti di gestione del risparmio.
Non fare confusione tra ACF e ABF
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Gli Esperti di ProiezionidiBorsa tengono a precisare che il lavoro dell’ACF è ben diverso dall’Arbitro Bancario Finanziario, acronimo ABF. La Banca d’Italia ha istituito quest’ultimo organismo per gestire le controversie sui prodotti bancari. Purtroppo, i meno esperti del settore più delle volte confondono i due organismi.
Gran lavoro per l’Arbitro per le Controversie Finanziarie
L’Arbitro per le Controversie Finanziarie ha lavorato di più nell’anno della pandemia. Addirittura nel 2020 sono aumentate le riunioni e le decisioni rispetto a quanto fatto nel 2019 . Questo perché molte sedute si sono tenute a distanza.
Come detto per l’Arbitro per le Controversie Finanziarie è stato un anno impegnativo per via dell’aumento delle riunioni e dei pronunciamenti.
Infatti i risparmiatori hanno presentato più ricorsi: l’aumento rispetto al 2019 è del 5,6% per un totale di risarcimenti richiesti per 100 milioni. L’organismo ha tenuto 53 sedute deliberando 1.060 decisioni. Inoltre i ricorsi accolti sono stati per il 65% con un balzo del 10%.
I consumatori hanno ottenuto la meglio in modo strepitoso: infatti il volume dei risarcimenti è quasi raddoppiato rispetto al passato.
Perché si ricorre all’Arbitro per le Controversie Finanziarie
Tra risparmiatori e banche la querelle più ricorrente è quella dovuta ad azioni illiquide, cioè azioni non quotate in Borsa e che non possono essere rivendute se non si trova un acquirente.
Purtroppo, i clienti che hanno acquistato queste azioni si rendono conto di tutto ciò solo nel momento in cui la banca fa crack. Di conseguenza le azioni diventano invendibili anche perché non ci sarebbe nessuno disposto a comprarle.
A conti fatti i risparmiatori hanno ottenuto più risarcimenti nell’anno della pandemia.